3 luglio 1849 Roma ribelle cade per mano degli eserciti stranieri

3 luglio 1849 Roma ribelle cade per mano degli eserciti stranieri
di Enrico Gregori
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Martedì 3 Luglio 2018, 00:38
Roma, che si era ribellata durante la Prima guerra d'indipendenza, cade per mano degli eserciti stranieri.
Solo dopo l'invio di rinforzi che portarono a 30.000 soldati il contingente francese, Oudinot aveva ripreso il 3 giugno le ostilità, attaccando di sorpresa i romani (a cui era stata garantita una tregua fino al giorno successivo) a Villa Pamphili. Conquistata Villa Pamphili, i francesi vi piazzarono la propria artiglieria, che iniziò a bombardare Roma. I combattimenti proseguirono fino al 1º luglio e il giorno dopo la Repubblica Romana si arrese. Il 12 aprile 1850 Pio IX faceva ritorno nella capitale e abrogava la Costituzione concessa nel marzo di due anni prima.
Garibaldi, con un piccolo gruppo di volontari lasciò Roma, poco prima della resa, tentando invano di raggiungere Venezia. Braccato dagli austriaci, riuscì a raggiungere il territorio piemontese, dal quale venne espulso. Iniziò così il suo secondo esilio (16 settembre 1849) che lo vide dapprima in America e poi in Asia e Australia.
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