Andranno a dibattimento i generali e i colonnelli che hanno guidato il Poligono dal 2004 al 2010: Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi, Valter Mauloni e Carlo Landi e Paolo Ricci; e i comandanti del distaccamento dell'Aeronautica di Capo San Lorenzo, Gianfranco Fois e Francesco Fulvio Ragazzon. Per tutti l'accusa è di omissione aggravata di cautele contro infortuni e disastri. Prosciolti invece i tre membri della commissione del Ministero della Difesa, il generale Giuseppe Di Donato, il dirigente Vittorio Sabbatini e il maggiore Vincenzo Mauro. Come pure quattro esperti dell'Università di Siena - Francesco Riccobono, Giuseppe Protano, Fabio Baroni e Luigi Antonello Di Lella - e due chimici della Sgs Italia - Gilberto Nobile e Gabriella Fasciani - accusati di aver «occultato» sostanze radioattive nelle indagini.
Proscioglimento anche per il medico del Poligono, Pierluigi Cocco (omissione dolosa e aggravata di cautele contro infortuni e disastri), l'ex sindaco di Perdasdefogu Walter Mura (ostacolo aggravato e favoreggiamento) e il responsabile del Servizio di prevenzione e protezione del Poligono, il tenente Walter Carta (omissione dolosa). A tre anni e mezzo dall'apertura dell'inchiesta e dopo quasi 15 anni di denunce interrogazioni parlamentari e commissioni di inchiesta, per accertare se intorno al poligono di Perdasdefogu, dove si svolgevano le esercitazioni militari, ci fossero sostanze tossiche come l'uranio impoverito - che secondo la pubblica accusa ha prodotto un'escalation di tumori, neonati e animali malformati e una lunga scia di morti - si va dunque al dibattimento. L'accelerazione al processo è arrivata dopo la deposizione della superperizia del prof. Mario Mariani il 4 giugno scorso, redatta su incarico del Gup.
La relazione del perito ha sostanzialmente ha escluso il disastro ambientale. Una perizia contestata e giudicata «negligente» da Fiordalisi. Soddisfatte le parti civili, oltre 30: «Il dibattimento ci consentirà di provare che l'attività militare ha causato disastro ambientale e danni alla salute delle popolazioni - ha dichiarato Adriano Sollai, legale dei cittadini di Villaputzu e San Vito - e che gli alti militari nulla hanno fatto per la loro tutela».
Fiducioso anche l'avvocato dello Stato Francesco Caput difensore degli otto rinviati a giudizio: «In sede di udienza preliminare siamo riusciti a dimezzare i capi di imputazione - ha detto - e alla luce della superperizia siamo sicuri che l'esito finale sarà l'assoluzione piena dei miei assistiti».