E c’è Ludovico Fremont, star dei Cesaroni, che smentendo lo stereotipo dell’attore esibizionista evita accuratamente le telecamere del Messaggero.it: «Mi sento molto a disagio a essere ripreso quando non lavoro, sono timido», sorride schivo. Tante generazioni diverse, tutti insieme davanti allo schermo a commentare, ridere, criticare, azzardare pronostici e compilare le schede d’apprezzamento sui cantanti in gara preparate per l’occasione. Perché anche se Sanremo – è l’opinione di Leopoldo Mastelloni – «non è più quello di una volta», riesce ancora a creare quell’atmosfera speciale e condivisa.
Un Festival che incontra il favore della padrona di casa, Monica Scattini: «Il mio preferito in assoluto è Elio – confida – ma ho apprezzato moltissimo Raphael Gualazzi, Simone Cristicchi e Max Gazzè. Invece non mi sono piaciuti né i Marta sui Tubi, né Malika Ayane. Non mi dispiace questo Sanremo – aggiunge – ma ho nostalgia della Oxa, di Patty Pravo, Al Bano, di tutti quei personaggi carismatici che vedi solo sul palco dell’Ariston». E neanche a farlo apposta, ecco che il celebre interprete appare sullo schermo intonando «Felicità», subito seguito a squarciagola da tutto il gruppo. Si va avanti così – tra canti e risate – fino a notte fonda.
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