Roma-Lazio, 2-0, un pomeriggio da leader

Roma-Lazio, 2-0, un pomeriggio da leader
di Ugo Trani,
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Domenica 22 Settembre 2013, 19:54 - Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 13:31
La Roma, in attesa del posticipo Milan-Napoli, vive il pomeriggio da leader della serie A. A punteggio pieno. Vale tanto per la squadra giallorossa la vittoria nel derby, 2 a 0, dopo un digiuno lungo 2 anni e mezzo e 5 partite (4 sconfitte e 1 pari): per la terza volta nella sua storia conquista quattro successi di fila nei primi quattro turni del campionato, l’ultimo 53 anni fa, quando si trovò in testa in testa con l’Inter e la Juventus. Accadde anche 8 anni prima e quella volta in solitudine. In questo caso forse ottiene anche di più: il sapore forte di una rivincita attesa quattro mesi. Dal 26 maggio, quando la Lazio si prese la Coppa Italia nella storica finale all’Olimpico.



ANCORA LA RIPRESA DECISIVA

«Il derby non si gioca, si vince». La Roma batte la Lazio come aveva chiesto Garcia alla vigilia, ma va oltre l’input del tecnico di Nemours che, nella circostanza, si sarebbe accontentato anche dei semplici e pesantissimi tre punti. Perché i suoi giocatori, ancora una volta nel secondo tempo, diventano padroni del campo. Azioni, occasioni da rete, superiorità territoriale e due gol. I giallorossi, come nelle tre precedenti partite, fanno centro nella ripresa: 10 go su 10 segnati dopo l’intervallo. La Lazio, prima del derby, aveva scelto la prima parte: 6 gol su 6. Non è riuscita a ripetersi contro la Roma, anche se l’inizio era stato incoraggiante. Probabilmente nella seconda frazione è venuta fuori la stanchezza dell’impegno di giovedì in Europa League ed uscita di scena.



COLPO IN SERBO

La Lazio non ha facce nuove in campo, la Roma quasi tutte a parte Castan, Balzaretti, De Rossi e Totti. E Garcia raccoglie, anche lui al debutto nel derby, il massimo: è primo grazie alla vittoria contro i biancocelesti. Ma soprattutto si rende conto che la Roma sta comportandosi da squadra come vuole lui. Se la Lazio è prudente con il suo 4-1-4-1, il francese non sceglie di attaccarla con spavalderia. Impone l’equilibrio e l’ordine per non dare vantaggi. Klose così è solo e circondato da diverse sentinelle che si occupano, quando serve, anche di Candreva, spesso capace di ribaltare improvvisamente l’azione senza però avere libertà per incidere. Nel primo tempo l’unica chance è per Gervinho che schiaccia di testa a lato su punizione calibrata di Totti. Basta poco a Garcia per cambiare il film del match. Un cambio. Come a Livorno. Come contro il Verona e lunedì a Parma. Come sempre. Una sostituzione e via. Stavolta Ljaic per Florenzi. Il giovane serbo inizia a dialogare con Totti che, ispirato da trequartista più che da finalizzatore, offre ai compagni le occasioni migliori.



L’ASSALTO

Prima dell’ingresso di Ljajic un brivido per De Sanctis che, come contro il Verona, chiuderà senza fare nemmeno un intervento: Castan, per chiudere su Ciani, rischia l’autogol di testa. Traversa. Pure Klose ha una chance, ma non arriva a concludere. Da quel momento solo la Roma all’Olimpico. Totti per due volte in meno di un minuto cerca Balzaretti: il terzino prende il palo e si dispera. Ljajic buca il pallone, Ciani salva in corner, ma dall’angolo, dopo scambio con Pjanic, ancora un assist di Totti per Balzaretti che al volo firma l’1 a 0 al diciannovesimo. Il terzino piange di gioia sotto la Sud. Petkovic tarda a intervenire, anche se poi ci prova con Floccari per Cavanda e con il 4-4-2. L’esibizione giallorossa va avanti. Totti per De Rossi: testa e grande Marchetti. Totti per Gervinho: a lato. Ciani esce per infortunio: tocca a Dias che in tre minuti prende il rosso per aver fermato Totti in contropiede. Ljajic ci prova su punizione: bene ancora Marchetti. Hernanes lascia il posto a Ederson che si ritrova un pallone tra i piedi in area giallorossa, ma De Rossi recupera in tempo. Nel recupero standing ovation per Totti che esce per Borriello. Il centravanti, cross di Balzaretti, ha sulla testa la palla del 2 a 0. Marchetti blocca. Ljajic chiude la gara a fine recupero: steso in area da Ledesma, il serbo trasforma il rigore, spiazzando il portiere laziale. E con i compagni, dopo la festa, va a seguire davanti alla tv Milan-Napoli.
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