Oltre a Toti, secondo il quale il voto mette un'ipoteca su palazzo Chigi, esultano anche il M5s, che arriva al 22,3% ed è secondo in Liguria con la candidata Alice Salvatore al 24,9% (terza), e la Lega Nord. La vittoria di Toti è infatti merito soprattutto del boom leghista: con il 20,2% dei voti è terzo partito mentre Forza Italia si ferma al 12,9%. Il Pd, che, come fa notare Luca Pastorino, perde il 18% rispetto alle europee di un anno fa, si consola con il primato tra i partiti al 25,5%.
I numeri della vittoria di Toti potrebbero garantire la governabilità ha annunciato lo stesso vincitore intorno alle 2.30 quando si è capito come finiva la sfida. «Quando il centrodestra si presenta come coalizione unita, coesa e con un programma serio vince. E la Liguria ne è la dimostrazione» ha detto dopo avere ricevuto telefonate di congratulazioni da Silvio Berlusconi e da Matteo Salvini: «la coalizione ha i numeri per governare» ha aggiunto.
Paita ha commentato al telefono con l'Ansa la sconfitta dando la colpa a Pastorino autore di «un'operazione cinica che ha consegnato la Regione ad 'un uomo di Berlusconi'». Edoardo Rixi, vicesegretario federale della Lega che ha ritirato la candidatura a favore di Toti esulta «perchè la Lega ha trascinato il centrodestra alla vittoria» e la candidata del Movimento 5 Stelle parla di «una vittoria storica» per il movimento alla prima prova in regione Liguria. Pastorino replica a Paita: «non è colpa mia se ha perso, la colpa è sua e di Renzi che hanno distrutto il loro partito. Toti non avrà i numeri per governare e e rivedremo un patto del Nazareno al pesto».
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