A zonzo per Pietrasanta, piccola Atene della Versilia

Piazza del Centauro a Pietrasanta
di Marina Moioli
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Giovedì 6 Febbraio 2014, 12:08 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 09:05
Dal 1200, quando fu fondata da Guiscardo da Pietrasanta, la piccola Atene della Versilia (com’ soprannominata per la sua storia e per quantit di opere d’arte che ospita) un crocevia di artisti di fama mondiale, da Michelangelo Buonarroti al Vasari fino ai moderni Henry Moore, Pietro Cascella, Kan Yasuda, Jean Michel Folon, Arnaldo Pomodoro, Joan Mirò o Botero. In tanti, tra loro, hanno donato opere alla città, facendo di questa deliziosa cittadina toscana incastonata tra le cave di marmo un vero museo a cielo aperto.



Fucina d’importantissime opere, esposte nelle piazze e nei musei di tutto il mondo, Pietrasanta conserva il sapore di una città autentica, totalmente estranea al «glamour» di Forte dei Marmi o al clamore di Viareggio, che distano solo una manciata di chilometri. E a Pietrasanta si può anche fare una vera e propria «passeggiata artistica» lungo il Parco Internazionale di Scultura Contemporanea che si snoda tra piazza Duomo, la Chiesa e il chiostro di S. Agostino, piazza Crispi e viale S. Francesco. Basta girare nelle sue viuzze per imbattersi nella «Memoria di Pietrasanta» di Cascella o ne «Il Guerriero» di Botero, entrambi in piazza Matteotti, nella «Chiave del Sogno» di Kan Yasuda, o ne «Il Centauro» di Mitoraj nell’omonima piazzetta.



Qui Igor Mitoraj e Botero hanno «casa e bottega» e non è raro incontrarli al bar in piazza del Duomo, magari ricoperti di polvere di marmo, oppure nelle fonderie, intenti a dar vita a dei magnifici bronzi. Artisti all’opera, da Gerolamo Ciulla a Maria Gamundi, si incontrano alla storica Fonderia Artistica Mariani, mentre il laboratorio La Polveriera è una fucina di giovani talenti venuti da tutto il mondo. Da non perdere è anche la visita del Museo dei Bozzetti, che spiega come e perché Pietrasanta è diventata la capitale mondiale della scultura. E come non ammirare la via del Riccetto, con pavimentazione in ciottoli di fiume e via della Fontanella con l'Osservatorio astronomico Spartaco Palla, oppure la Torre delle Ore di origine cinquecentesca, e la Biblioteca Comunale Giosuè Carducci (che nacque a Valdicastello, una frazione di Pietrasanta). Per non parlare di una visita alle cave di marmo (info su www.marmotour.com/ www.cavedimarmotours.com), con sosta obbligata a Colonnata, l’antichissimo borgo arroccato a 532 metri.



Pietrasanta però non è solo arte, laboratori, mostre e gallerie. Nel borgo artistico della Versilia il giro dell’arte è anche l’aperitivo al Bar Michelangelo o al Caffé Pietrasantese, tutti e due in piazza Duomo. Per assaggiare la famosa «scarpaccia», focaccia dolce e salata. Obbligatoria, infine, la sosta golosa in una delle tante trattorie del borgo, per gustare la celebre «pappa al pomodoro», vera delizia della tradizione locale.



INFO

www.comune.pietrasanta.lu.it



I NOSTRI CONSIGLI

Albergo Pietrasanta, Via Garibaldi 35; tel. 0584.793726,

www.albergopietrasanta.com

Solo 20 camere in un palazzo del 1600, con giardino di palme secolari e una collezione d’arte con opere, fra gli altri, di Fontana, Schifano, Manzoni e De Dominicis



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In questa tipica trattoria ospitata nella trecentesca Rocchetta Arrighina si gustano tutti i piatti della cucina casalinga, dalla ribollita ai gamberi con fagioli.





Enoteca Marcucci, Via Garibaldi 40; tel. 0584.791962, www.enotecamarcucci.it

Un indirizzo storico, sempre frequentato da artisti e galleristi. Ottima carne alla brace e vini toscani.
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