Lazio, Djordjevic arriva
«Sono felice, vengo in una big»

Lazio, Djordjevic arriva «Sono felice, vengo in una big»
di Daniele Magliocchetti
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Giovedì 20 Marzo 2014, 00:14 - Ultimo aggiornamento: 16:15
Filip Djordjevic un giocatore della Lazio. Ad annunciarlo ufficialmente e a confermare il suo ingaggio a parametro zero dal Nantes stato lo stesso calciatore serbo attraverso l’emittente del club laziale. «Sono molto eccitato di giocare in un club così prestigioso, spero di vivere grandi emozioni con voi», il messaggio del neo attaccante laziale. Djordjevic si legherà ai biancocelesti per cinque anni, fino al 2019, e avrà uno stipendio di circa 1,5 milioni netti a stagione più premi relativi ai gol e alle presenze.

LA SCELTA

Dal futuro al presente. Formazione che vince, si cambia. Capita di vedere anche questo alla Lazio. Nemmeno uno esperto, rigido e attaccato alle regole sante del calcio come Reja stavolta può fare diversamente. È quanto sta per accadere a Keita e Lulic. Contro il Milan uno dei due è di troppo. Da giocatori determinanti al rischio panchina nel giro di pochi giorni. Chi l’avrebbe mai detto. Un dilemma complesso per il vecchio Edy, forse il più problematico da quando è rientrato alla Lazio. Scontata la squalifica, Antonio Candreva rientra dalla porta principale e va ad occupare il suo posto sulla fascia destra, obbligando così il goriziano a scegliere tra uno dei due bomber che hanno firmato il successo al Sant’Elia.

IL GENIO O L’EQUILIBRISTA?

All’esterno della nazionale italiana, il giocatore più bravo e completo della Lazio, che si è riposato ed è scalpitante, non si può rinunciare, quindi il balletto tra Keita e Lulic è d’obbligo. Per i tifosi e per quanto sta facendo vedere sul terreno di gioco non ci sarebbero dubbi su chi vedere titolare all’Olimpico contro il Milan, se non il folletto spagnolo che con le sue giocate sta conquistando tutti. Per Reja però non si tratta solo di una scelta di uomini, ma d’atteggiamento e d’assetto tattico. Con Keita sulla fascia sinistra accanto a Klose e Candreva, la Lazio ha una fisionomia ben precisa. Una squadra che fa gioco, spregiudicata e votata all’attacco. Una condotta di gara simile a domenica scorsa, che è piaciuta e che ha sorpreso, ma che non si sposa perfettamente con quelle che sono sempre state le idee dell’allenatore friulano. Nella testa del tecnico di Lucinico bisogna fare attenzione davanti a Balotelli e soci, senza sottovalutarli e, probabilmente, con Lulic sulla sinistra, la Lazio acquista più equilibrio e rischia di meno. Il terzino bosniaco garantisce la spinta, ma anche una bella copertura in fase difensiva. Al momento Keita è in vantaggio, e non potrebbe essere altrimenti, ma con Edy non si saprà nulla o quasi fino alla vigilia della partita.

UNO SPOT CHE DIVIDE

Mentre l’allenatore cerca di capire quale possa essere il migliore tra Keita e Lulic, i tifosi dibattono sul primo dei cinque spot anti-contestazione lanciato ieri dalla squadra attraverso le televisioni. Un messaggio che ad alcuni è piaciuto, e sembrano essere la maggior parte, ma ad altri ha fatto ancora più arrabbiare. «Sono parole sbagliate perché la contestazione non è ai giocatori, ma alla società», spiegano diversi sostenitori di fede biancoceleste. Nel primo tempo contro il Milan verranno esposti striscioni e fatte dieci domande al presidente, mentre nella ripresa si farà il tifo per la squadra.

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