I fatti sono avvenuti venerdì pomeriggio a Veroli. I carabinieri, nel corso di un servizio di controllo, hanno notato una colonna di fumo provenire dalla boscaglia. Temendo che si trattasse di un rogo, i militari dell'Arma hanno raggiunto il posto e qui hanno scoperto due persone - un 38enne e un 45enne, entrambi di Veroli, dipendenti di una ditta edile - intenti a bruciare su un terreno di proprietà della stessa ditta, rifiuti speciali quali eternit, plastica, ferro, metalli, vernice, materiale elettrico ed idraulico, televisori, computer e bombole Gpl.
I carabinieri hanno quindi richiesto l'intervento dei vigili del fuoco che hanno provveduto a domare le fiamme. L'intera area, di circa 700 metri quadrati è stata sequestrata mentre il titolare della ditta, un 61enne di Veroli, insieme ai due operai, sono stati denunciati per esercizio abusivo della discarica e combustione illecita di rifiuti.
Il sequestro e le denunce di Veroli arrivano a pochi giorni dall'operazione dei carabinieri forestali che martedì scorso hanno arrestato cinque persone e posto i sigilli a una cava di Ferentino che veniva utilizzata per lo smaltimento illecito di rifiuti edili. Nell'illustrare i dettagli dell'operazione, il comandante dei Nucleo investigativo dei forestali, il maggiore Vitantonio Masi, ha parlato di «sistema nero» dello smaltimento di rifiuti» derivanti dall'edilizia per aggirare leggi e ottenere prezzi più vantaggiosi. Un fenomeno che evidentemente, come conferma il caso di Veroli, sembra essere più diffuso di quanto appaia.
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