Tribunale di Cassino, il Ministero non paga affitto e utenze da anni: il Comune ha anticipato 3 milioni di euro

Tribunale di Cassino, il Ministero non paga affitto e utenze da anni: il Comune ha anticipato 3 milioni di euro
di Domenico Tortolano
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Domenica 4 Aprile 2021, 10:06

Il comune di Cassino ha fatto causa al ministero di giustizia per morosità. Negli anni l'ente municipale ha anticipato e sostenuto per tutte le spese per gli uffici giudiziari del palazzo di giustizia: affitto, costi per le riparazioni, la manutenzione, l'illuminazione, il riscaldamento e la custodia, le provviste di acqua, il servizio telefonico, la fornitura e la riparazione dei relativi mobili ed impianti, oltre alle spese di pulizia dei locali.

Adesso la somma è arrivata a circa 3 milioni di euro e i legali del ministero hanno proposto una transazione di meno della metà. E il sindaco Enzo Salera ha risposto di no: «Il Comune di Cassino è in dissesto e non possiamo perdere soldi che abbiamo anticipato in questi anni. Sono soldi che mancano nel nostro bilancio che dobbiamo reintegrare».
E così la giunta comunale ha autorizzato il sindaco a proporre un'azione giudiziaria nei confronti del Ministero, ed è stato individuato per il patrocinio dell'Ente, l'avvocato Valente Simona.

Stabilendo per l'incarico professionale l'importo del compenso forfettario di 9.408 euro.

L'incarico al legale, è detto nella nota della giunta, si è reso urgente in quanto la mancata costituzione in giudizio nei rigidi termini del codice di procedura civile determinerebbe la condanna in contumacia nonché precluderebbe la possibilità di elementi probatori a difesa dell'Ente, con conseguente danno erariale. Il comune così intende recuperare le somme anticipate dall'Ente per gli uffici giudiziari del Tribunale di Cassino ed eventualmente di proporre un'azione giudiziaria nei confronti del Ministero per la condanna al pagamento del debito verso il Comune.

Mentre il ministero di giustizia non rimborsa il comune per le spese anticipate per suo conto come da convenzione, un altro ministero, quello dell'Interno compreso la Corte dei Conti, hanno imposto al comune il pagamento dei debiti verso i propri fornitori mandando i commissari liquidatori per adempiere a tale funzione. E i creditori, per essere pagati, sono costretti ad accettare la transazione del 50 ed anche del 60 per cento, come prevede la legge sul dissesto finanziario, sulle somme certificate.

«Non capiamo osserva il sindaco per quale motivo gli uffici ministeriali non rispettano gli accordi e non pagano in base alle intese secondo i contratti stipulati con i proprietari degli immobili e con i fornitori di servizi». Delle tre sedi di tribunale una è in affitto per una somma di oltre 200 mila euro all'anno e poi ci sono le spese per tutto il resto.
 

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