Dopo 98 anni nessuna iscrizione all'istituto "Cesare Baronio" di Sora, la preoccupazione dei docenti

L’istituto tecnico Baronio
di Roberta Pugliesi
3 Minuti di Lettura
Martedì 4 Agosto 2020, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 09:27
Per la prima volta, dopo 98 anni, l’Istituto “Cesare Baronio” non ha iscritti. Una notizia a dir poco clamorosa, considerata la lunga e gloriosa tradizione della scuola. Per l’anno accademico 2020-2021 nessuno in città e sul territorio ha scelto di iscriversi al corso tecnico/economico e tecnologico (ex geometra). Gli unici a scegliere l’istituto di piazza XIII Gennaio sono stati i futuri diplomati del corso alberghiero.

Difficile fare delle valutazioni e cercare di capire quali siano le motivazioni alla base di una situazione che certamente prende le mosse negli anni passati che, seppur gloriosi, hanno però visto diminuire progressivamente il numero degli iscritti.  Tra gli addetti ai lavori c’è amarezza e tristezza considerato anche che nel 2022 la scuola avrebbe compiuto i suoi primi 100 anni di attività.

Tra i primi a darne notizia è stata la professoressa Antonella Evangelista, docente molto amata dagli studenti ed appassionata e che ha sempre svolto il suo lavoro come una missione. Punto di riferimento per tanti ragazzi ha ricoperto anche il ruolo di vice preside dell’istituto: «È una situazione di cui purtroppo non possiamo che prendere atto - commenta -. Il Baronio istituito 98 anni fa è una delle scuole più antiche d’Italia. Nonostante i tanti progetti portati avanti nel tempo con passione, malgrado i tanti finanziamenti ottenuti proprio a seguito del riconoscimento della proposta formativa, l’istruzione tecnica almeno sul nostro territorio non è appetibile malgrado la presenza di ben tre scuole medie».

La professoressa parla anche della flessione degli istituti tecnici, un dato riconosciuto a livello generale È dovuto in parte anche al maggior appeal sui ragazzi da parte dei licei che negli ultimi anni hanno attratto maggiormente: «Ma i geometri servono e continueranno a servire - continua la docente -, servono gli esperti nei cantieri, quanti sanno fare la contabilità, gli esperti nelle costruzioni, nella progettazione, gli stessi ragionieri che sono esperti nei sistemi informativi aziendali. Ci siamo posti tante domande cercando di capire quali possano essere state le cause, certamente da ravvisare anche nelle riforme scolastiche. Di fatto però c’è che nel nostro territorio, nonostante ci sia una richiesta di figure tecniche, non c’è nessuno iscritto nel Baronio».

Da quattro anni l’istituto si è unito all’Alberghiero ma la sua vocazione è rimasta sempre quella tecnica che lo ha reso famoso in tutta la provincia di Frosinone: «Da qui a quattro anni non ci saranno diplomati tecnici ma continueremo ad andare avanti con lo stesso entusiasmo di sempre con le classi che abbiamo». Appare evidente che occorre anche una politica diversa sul territorio, forse una comunicazione migliore per far conoscere più approfonditamente i profili didattico e certamente occorrono misure strutturali e sistemiche.

Nel 2016 ben 900 erano gli alunni, oggi sono appena 470, un numero che mette a rischio l’Istituto stesso che, sottodimensionato, potrebbe essere accorpato ad altre scuole. «Eppure - conclude la prof.ssa Evangelista - siamo in un territorio che ha un bisogno lavorativo certo ma che dovrà cercare figure professionali fuori perché i nostri pochissimi diplomati non riescono a soddisfare le esigenze della domanda. Una  banca del territorio ha chiesto i diplomati di questo anno perché ha bisogno di assumere; molte le aziende e gli studi professionali che assumano a pochi mesi dal diploma. Ma sono pochissimi quelli che possiamo indicare, perchè non ne abbiamo più! Eppure le competenze in uscita dei nostri tecnici sono in linea con quanto richiesto dai profili professionali».

Si auspica che il trend possa essere invertito il prossimo anno e che l’istituto possa tornare a “sfornare” ragionieri e geometri di qualità così come ha fatto per decenni rendendo il Baronio il fiore all’occhiello della città. 

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA