Giustiziato dai nazisti davanti alla famiglia, ai figli risarcimento di 700 mila euro per crimine di guerra

L'uomo ucciso durante i rastrellamenti die soldati del Terzo Reich nella Valle dei Santi del '43

GiuGiustiziato dai nazisti davanti alla famiglia, ai figli risarcimento di 700 mila euro per crimine di guerra
di Domenico Tortolano
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Giovedì 7 Marzo 2024, 07:39 - Ultimo aggiornamento: 07:57

Riconosciuto il reato del crimine di guerra dei tedeschi dopo 80 anni dalla fine del conflitto bellico che distrusse Cassino, il Cassinate e la valle dei santi. E causò lutti e drammi in migliaia di famiglie. La sentenza di condanna è del tribunale di Roma che ha riconosciuto agli eredi della vittima come risarcimento per danni di guerra la somma di 700 mila euro. È una sentenza pilota, applicata per la prima volta in Italia. Ora sono in corso altre cause del genere.

Un padre di famiglia venne ucciso dai nazisti durante un rastrellamento. La sentenza arriva proprio ad una settimana dalla presenza a Cassino, per ricordare la distruzione della città, del presidente della repubblica Sergio Mattarella. Sarà a Cassino venerdì 15 marzo.

LA RICOSTRUZIONE

Il Tribunale di Roma con una sentenza emessa l'altro ieri ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Sergio Messore e Giovanni Marrocco per conto degli eredi di un cittadino che viveva in un comune posto sulla linea Gustav, tra la valle dei santi e il Cassinate, e che nel novembre del 1943 fu barbaramente trucidato dai soldati tedeschi che occupavano militarmente il paese.

Dopo l'armistizio dell'8 Settembre 1943 i tedeschi si erano stabiliti nel Comune terrorizzando la popolazione, sia per farsi consegnare cibo e bevande, sia per rastrellare uomini e ragazzi da impiegare nel loro esercito.

La vittima, che cercava di sfuggire alla cattura da parte dei soldati del Terzo Reich, nascondendosi nei boschi, la sera fece rientro a casa. Purtroppo arrivarono i soldati tedeschi che lo prelevarono e lo portarono fuori della sua abitazione e qui, davanti alla moglie ed ai figli in tenera età, lo uccisero con 7 colpi di pistola. A distanza di 80 anni il Tribunale ha accertato che il barbaro omicidio deve essere qualificato come crimine di guerra e contro l'umanità ed ha riconosciuto il diritto dei figli al risarcimento dei danni che ha quantificato in circa 700.000 euro.

IL FONDO

Il pagamento avviene tramite il fondo speciale per il risarcimento dei danni dei crimini nazisti compiuti sul suolo italiano tra il primo settembre 1943 e l'8 maggio 1945. Il fondo, istituito dal governo Draghi, ha dato continuità all'accordo tra la Repubblica italiana e la repubblica federale di Germania reso esecutivo con decreto del Presidente della repubblica il 14 aprile 1962. Ha con una dotazione finanziaria di euro 20 milioni per il 2023 e di euro 13.655.467 per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026.

LA DOCUMENTAZIONE

Dice l'avvocato Sergio Messore, che è anche sindaco del Comune di Sant'Ambrogio sul Garigliano: «Con una precisa documentazione siamo riusciti ad ottenere un grande risultato. Vedere riconosciuto un crimine di guerra ai danni di una giovane persona padre di tre figli. L'uomo fu ucciso in maniera barbara. Ora si apre un filone di richiedenti di danni di guerra. Il mio studio ha già avviato una trentina di cause».

Tanti furono uomini e donne fucilati dai soldati tedeschi sul fronte di guerra dell'area cassinate. Soprattutto durante i rastrellamenti. «È una grande soddisfazione per noi hanno detto i tre figli eredi perché è stato riconosciuto il crimine di guerra. Quel barbaro delitto aveva lasciato un segno profondo nella nostra famiglia. Nostra madre, che è morta senza avere ottenuto giustizia, ci parlava di questo episodio quando in paese si svolgevano le cerimonie in ricordo della guerra. Finalmente abbiamo ottenuto il riconoscimento morale che attendevamo da 80 anni».
 

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