Pendolari, ritardi e treni cancellati. Settimana da dimenticare: «Così è un inferno»

Pendolari in strada aspettando i bus sostitutivi
di Elena Pittiglio
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Sabato 7 Ottobre 2023, 08:41 - Ultimo aggiornamento: 15:10

Una ripresa post vacanze così neanche il più veterano dei pendolari la ricorda. Dopo l'interruzione del traffico ferroviario per sei settimane, tra i mesi di luglio ed agosto, per consentire i lavori di adeguamento sulla tratta Cassino-Roma che avrebbero dovuto eliminare i problemi cronici, la situazione è peggiorata. Dal 4 settembre, giorno che ha segnato la ripresa regolare del traffico, si continuano a registrare disservizi continui e disagi, legati ai ritardi, che stanno esasperando le migliaia di pendolari diretti a Roma per motivi di lavoro e di studio.

L'ESASPERAZIONE

La settimana lavorativa, conclusasi ieri, è da dimenticare. «Cinque giorni in cui Trenitalia si è distinta per il peggior disservizio» si sfogano alcuni pendolari, che aggiungono: «Non ce la facciamo più. Sappiamo a che ora usciamo da casa ma non possiamo prevedere a che ora rincaseremo. Paghiamo un abbonamento e, poi, a causa dei ritardi che portano a cancellare i convogli siamo obbligati ad affrontare ulteriori spese, come pagare la camera in hotel e i pasti. Uno stress che non riusciamo più a sostenere».
Per capire cosa è accaduto dobbiamo partire da martedì quando il convoglio diretto a Roma Termini da Cassino, delle ore 10.18, si ferma per un guasto diverse ore alla stazione di Ceccano. I pendolari, fatti scendere e trasbordati su un altro treno, arrivano sul posto di lavoro con oltre tre ore di ritardo. «Questa settimana non siamo mai arrivati puntuali: i treni hanno subito sempre ritardi» ricordano sempre i pendolari. Arriviamo a giovedì. Il treno delle 5 parte da Cassino. A Zagarolo si ferma perché un passeggero salito a Ferentino accusa un malore. Per favorire i soccorsi, i viaggiatori vengono invitati a salire sul treno delle 5.11 proveniente sempre da Cassino. «Abbiamo vissuto scene di panico: gente che attraversava i binari» dicono chi ha vissuto quell'episodio. «Siamo arrivati a Roma uno sull'altro. Non riuscivamo neanche a respirare» continuano. Nella serata il delirio. Alle 19.30 l'altoparlante di Termini inizia ad annunciare che i treni per Frosinone e Cassino subiranno ritardi non precisati e cancellazioni a causa di un guasto nella stazione di Anagni. I viaggiatori sono alla ricerca di notizie, che non arrivano. Mentre a Roma va in scena il caos, i treni partiti strapieni alle 18.42 e alle 19.07 vengono bloccati a Colleferro e Zagarolo. Alle 22.30 arrivano le prime navette per portare a casa i pendolari. Intanto dalla provincia di Frosinone i parenti partono alla volta di Colleferro per recuperare i propri cari.
Ieri mattina identica situazione. Il treno delle 3.38 viene soppresso. Il viaggio dei passeggeri saliti sui treni delle 5 e 5.11 viene bloccato, rispettivamente, a Frosinone e Roccasecca. A Frosinone, alla fine, i pendolari assalgono il Frecciarossa: unica possibilità per raggiungere Roma. Altri rinunciano e tornano indietro. Il traffico è rimasto bloccato per tutta la mattina. Soltanto alle 12 il traffico ferroviario è stato ripristinato.

LA RICHIESTA

Sull'episodio si registra una presa di posizione di Pietro Fargnoli dell'associazione Roma Cassino Express, che sui disagi interroga la Regione Lazio: «Il susseguirsi di imprevisti - scrive - può essere attribuito ad un destino avverso oppure ad una gestione non efficiente della manutenzione, ma ci piacerebbe che fosse la Regione Lazio a far luce sulle cause. Ci piacerebbe che la Regione potesse rendicontare a tutta la cittadinanza quale sia stata la percentuale di ritardi sui treni della Roma-Cassino dai primi di settembre fino ad oggi e se sia compatibile con i livelli di qualità previsti dal contratto di servizio».
 

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