Palazzi nell'area del parco Matusa,
il Consiglio comunale boccia
il progetto del gruppo Zeppieri

Palazzi nell'area del parco Matusa, il Consiglio comunale boccia il progetto del gruppo Zeppieri
di Gianpolo Russo
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Venerdì 21 Dicembre 2018, 14:35
Sì al parco, no all’edificazione nel parco Matusa. La delibera di indirizzo relativa alla decisione di consentire al gruppo Zeppieri Costruzioni di realizzare un albergo e un edificio per uffici direzionali non passa. La sola maggioranza di centrodestra che sostiene l’amministrazione Ottaviani, infatti, ha bocciato ogni forma di costruzione nell’area dove è in fase avanzata lo sviluppo di un parco cittadino. L’opposizione ha abbandonato l’aula e non ha votato.

Sulla delibera, in apertura, c’è stata l’illustrazione da parte dell’assessore ai Lavori pubblici, Fabio Tagliaferri:
«Il Tar del Lazio – ha spiegato – ci ha chiesto di esprimerci in maniera chiara su cosa vogliamo fare di quella zona della città. Dopo la convenzione firmata il 24 aprile del 2014 non è arrivata nessuna proposta progettuale da parte dei privati e l’amministrazione è andata avanti sulla riqualificazione urbana dell’area Matusa che ha portato alla realizzazione del primo lotto del parco. Il gruppo Zeppieri Costruzioni (che dopo lo smantellamento dello stadio Matusa ha fatto pervenire il progetto) ha presentato ricorso per non aver ricevuto risposta dal Consiglio comunale. Il Tar ha intimato al Comune di esprimersi entro 30 giorni su un atto di indirizzo. L’area è soggetta a vincoli paesaggistici: noi oggi ribadiamo la volontà politica di realizzare un parco urbano».

«Già il 19 luglio 2017 – dichiara Alessandra Sardellitti del Pd – ho sollevato il problema del famoso verbale della riunione dell’aprile 2014. Chiedevo quali fossero le conseguenze e se ci fossero stati atti successivi, senza ricevere risposta. Una situazione quindi gestita male fin dalla stipula del verbale di convenzione che ci esporrà a un risarcimento danni gravoso. Avremmo dovuto definire i rapporti prima di fare il parco». «Il rischio – ha aggiunto Marco Mastronardi del M5S - di risarcimento economico è grande perché il Tar riconosce al proponente di avere una risposta e anche un ristoro in caso di respingimento. Non è una nostra responsabilità, ma auspichiamo che l’area resti libera dagli interventi edificatori».

Così Danilo Magliocchetti, capogruppo di FI: «Evitiamo di fare il tifo a favore di tizio o di caio, ma facciamo un ragionamento di coerenza. La scelta è di sostenibilità preservando l’area da qualsiasi ipotesi di edificazione». «Il problema grande – afferma Stefano Pizzutelli della lista Frosinone in Comune - di questa pratica è che è già stata definita fuori dall’aula, siamo contrari all’edificazione sull’area Matusa, ma siamo per il consumo suolo zero. Crediamo che l’intervento del Consiglio sia tardivo e per questo non partecipiamo».

«E’ stato seguito l’iter giusto? – ha chiesto Vincenzo Savo della lista Cristofari -. L’unica strada era quella di impugnare la sentenza con la richiesta di sospensiva. Oggi dobbiamo assumerci una responsabilità che non ci compete». Subito dopo l’assessore Tagliaferri ha tuonato all’aula: «Deve esser chiaro che non c’è alcuna norma che prevede il risarcimento in caso di diniego del Consiglio. A fronte di cosa dovremo risarcire?».

Il sindaco ha chiuso il dibattito prima del voto: «Ho sentito tante idiozie – dichiara Ottaviani - questa sera. La sentenza del Tar dice che il Comune si deve pronunciare. Non siamo davanti a un lotto di un privato, ma di proprietà pubblica. Il 26 aprile 2014 le parti, cioè Amministrazione e privato, avevano concordato di non procedere al project anche perché mancava il contributo regionale dove ballavano 4 milioni di euro. La società si era riservata di presentare nel termine di 30 giorni una proposta planovolumetrica per la zona curva sud. I termini sono scaduti il 26 maggio».
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