Ospedale Cassino, nel neo reparto Covid già 60 ricoverati ma il personale medico non è sufficiente

Ospedale Cassino, nel neo reparto Covid già 60 ricoverati ma il personale medico non è sufficiente
di Domenico Tortolano
4 Minuti di Lettura
Sabato 21 Novembre 2020, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 23:11

Da lunedi scorso l’ospedale "Santa Scolastica" di Cassino è stato “riconvertito” dall’Asl in degenza per pazienti Covid. E così un’ala del quarto piano è stata dedicata alle cure di pazienti ricoverati a causa del coronavirus. Ad occuparsi del nuovo reparto, collegato ad altri per l’emergenza sanitaria, è il dottor Bruno Macciocchi con la sua èquipe, primario di Pneumologia. Reparto alcune settimane fa trasferito allo Spaziani di Frosinone con i sette medici. Poi con l’arrivo della nuova manager Pierpaola D’Alessandro c’è stato il potenziamento del "Santa Scolastica" anche sulla spinta dei comuni del territorio per evitare disagi ai malati e ai loro familiari.

In tutto sono 80 posti letto, 8 per terapie intensive e due subintensive. Sono circa 60 i pazienti già ricoverati ed uno in terapia intensiva. Gli altri reparti dedicati sono Geriatria e Medicina. Anche il reparto di Rianimazione è addetto ai pazienti positivi. I ricoverati presentano insufficienze respiratorie e polmoniti gravi. A questa Area medica Covid sono addetti circa una ventina di medici e altrettanti infermieri. Ma non sono sufficienti.

La carenza è forte e le manifestazioni d’interesse dell’Asl per assumere altro personale non hanno trovato risposte.

I ricoverati hanno un’età variabile tra i 50 e i 70 anni, tutti del cassinate e del sorano. E comunque finora non c’è stato quell’assalto sia dal territorio e sia da fuori regione di malati in cerca di un posto in un ospedale sicuro. Un timore delle autorità sanitarie, per ora, fugato. C’è anche l’Area medica non Covid che, però, è in sofferenza per la mancanza di medici tutti dislocati ai reparti dedicati alle cure del virus. Questa Area fa capo al reparto di Gastroenterologia.

Una situazione che sta creando non pochi problemi alla direzione sanitaria per l’assistenza ai malati con altre patologie. E quindi le sale operatorie aprono solo per le urgenze e per interventi cosiddetti indifferibili, per cause gravi. Quindi si pone per l’Asl un problema di logistica per trovare gli spazi per nuovi posti letto oltre che per il personale. Perché attualmente tutti i reparti sono occupati da malati e il numero potrebbe salire tra dicembre e gennaio quando ci sarà il picco delle influenze di stagione.

Per l’amministrazione comunale di Cassino è fondamentale potenziare il "Santa Scolastica" e il sindaco Enzo Salera, anche su sollecitazione delle minoranze, intende chiedere un incontro con la neo manager dell’Asl D’Alessandro, possibilmente a Cassino, per una disamina delle problematiche del nosocomio cittadino. Posti Covid sono stati riservati 23 in un’area dedicata al San Raffaele e a Villa Serena. Ed inoltre anche un albergo per pazienti Covid. Una modalità di prevenzione del male studiata dai dirigenti dell’Asl.

Afferma l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato: «Diminuisce il tempo mediano tra la data di inizio dei sintomi e la data di diagnosi da 4 a 2 giorni. Bene l’indicatore del totale risorse umane dedicate all’attività di tracciamento. Il tasso di occupazione dei posti letto totali di terapia intensiva al 32% e quello di area medica per pazienti Covid al 49%. Non bisogna abbassare la guardia occorre ancora tempo».

Intanto a Cassino fino a qualche giorno fa erano 317 i cittadini positivi, mentre i negativizzati 407 ( dati riferiti dall’inizio della pandemia). Finora sono state 13 le persone decedute per il Covid. E poi risultano 60 positivi tra i lavoratori dello stabilimento Fca di Cassino. I contagi, però, sono avvenuti tutti all’interno dei nuclei familiari e non in fabbrica dove l’attenzione è massima. Ad ogni lavoratore l’azienda ha assegnato un kit.

© RIPRODUZIONE RISERVATA