Liste attesa, da otto mesi non riesce a prenotare colonscopia. Maglia nera alla Asl di Frosinone

La prima volta che ha chiamato il numero unico della Regione Lazio per prenotare l'appuntamento era il 12 maggio

Liste attesa, da otto mesi non riesce a prenotare colonscopia. Maglia nera alla Asl di Frosinone
di Alberto Simone e Giovanni Del Giaccio
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Mercoledì 18 Gennaio 2023, 08:46 - Ultimo aggiornamento: 10:10


Da otto mesi non riesce ad effettuare la colonscopia all'ospedale "Santa Scolastica". La prima volta che ha chiamato il numero unico della Regione Lazio per prenotare l'appuntamento era il 12 maggio, dopo cioè che il suo medico di base gli aveva prescritto l'esame sull'apposita ricetta elettronica. Passano alcune settimane, ma la signora nonostante le continue chiamate non riesce ad avere la disponibilità di una data. Al numero dedicato spiegano più volte che non c'è la disponibilità per effettuare tale esame all'ospedale di Cassino, almeno non nell'immediato. Trattandosi di una visita programmabile, senza urgenza, la signora attende pazientemente alcuni mesi, nella speranza che l'attesa ripaghi. Dopo l'estate torna quindi alla carica. Ma le telefonate si concludono ancora con un nulla di fatto.

 La situazione inizia a farsi più seria quando la signora viene a sapere di alcuni amici che hanno effettuato lo stesso esame che dovrebbe effettuare lei proprio all'ospedale di Cassino.

Come è possibile? Probabilmente perché, a differenza del suo caso, avevano carattere di urgenza. Fatto sta che i mesi sono passati invano, pertanto il marito della signora decide di vederci chiaro e si reca direttamente all'ospedale di Cassino, facendo presente alle operatrici agli sportelli i disagi che sta vivendo sua moglie a causa del fatto che non riesce a prenotare l'esame. Ma anche allo sportello del Cup, la richiesta si infrange contro un muro: il sistema non dà la possibilità di prenotare l'esame all'ospedale di Cassino.

L'unica soluzione che viene prospettata è quella di andare a fare la colonscopia all'ospedale San Camillo di Roma. Altrimenti, volendo attendere oltre, in altri nosocomi romani, comunque non a Cassino. Il marito della signora fa presente che trattandosi di un esame delicato che richiede una preparazione particolare, andare a Roma per fare la colonscopia non è la cosa più agevole anche perché un ospedale dentro casa c'è, e dovrebbe funzionare. Ancora ieri, l'uomo è tornato alla carica per chiedere un appuntamento: ennesimo nulla di fatto. Insomma, a distanza di 8 mesi dalla prescrizione medica (datata 11 maggio) e dalla prima chiamata per prenotare l'esame diagnostico all'ospedale Santa Scolastica' di Cassino, la signora non solo non è ancora riuscita a fare l'esame ma non sa neanche quando ci sarà la possibilità di poterlo prenotare. 

Tanti gialli, qualche rosso, la maggioranza di verdi. Se volessimo paragonare i tempi di attesa per visite ed esami diagnostici in provincia di Frosinone a una serie di semafori, sono i colori ai quali ci troveremmo di fronte. Li usa la stessa Regione Lazio, del resto, per il monitoraggio dei tempi di attesa. Il colore verde indica il rispetto dei tempi per almeno il 90% del totale delle prenotazioni; il giallo che le prenotazioni entro lo standard sono comprese tra 50 e 89%; il rosso che le prenotazioni entro lo standard sono minori del 50%.

In alcuni casi persino 0, come accade per esempio se occorre in un breve periodo - entro 10 giorni - una colonoscopia, l'ecografia bilaterale del seno, un elettromiografia. Addirittura non è stato possibile, nella settimana dal 2 all'8 gennaio, eseguire in provincia di Frosinone Tac o visite cardiologiche urgenti, quelle da fare cioè entro le 72 ore.

L'indice Tda - vale a dire il rapporto tra il numero delle prenotazioni evase nei tempi prestabiliti rispetto al numero totale delle prenotazioni - si ricava appunto attraverso il genere di esame o visita ambulatoriale e la priorità assegnata dal medico di famiglia alla richiesta. Le prestazioni urgenti vanno evase nell'arco di 72 ore, di solito il centro di prenotazione se non c'è disponibilità a Frosinone o in provincia ne dà un'altra nel Lazio. Dieci i giorni per le brevi, trenta per le visite e sessanta per le prestazioni diagnostiche differibili.
Mettendo insieme la capacità di risposta di ciascuna azienda sanitaria locale, nella prima settimana dell'anno, secondo salutelazio.it/monitoraggio-tempi-di-attesa la media regionale è pari a 81,4. Nel Lazio Viterbo ha un indice di 87,6, Rieti un punto in meno, Latina 83,8 e poi arriva Frosinone con 79,6. Solo tutte le Asl di Roma e provincia messe insieme fanno leggermente peggio, con 79,3 .

I DATI

Ma dicevamo dei semafori, il dato generale che emerge per ciascuna provincia è quello indicato ma se guardiamo alla sola provincia di Frosinone nella prima settimana del 2023 in due casi è rosso e in altrettanti è verde rispetto alle richieste urgenti, sulle quali l'indice Tda è pari a 33,3, ben al di sotto dello standard del 50%. Impossibile, come dicevamo, fare una Tac o una visita cardiologica, risposta immediata invece per il solo elettrocardiogramma o una visita neurologica. Sempre nello stesso periodo le richieste con priorità breve fanno registrare 15 casi di semaforo rosso, 11 giallo e 26 verde. L'indice generale è 69,1 e le difficoltà maggiori riguardano ecografie, colonscopie, risonanza magnetica della colonna. Va meglio per quello che è differibile, dove l'indice generale è 83,8. Qui i semafori rossi sono solo 8, ben 33 quelli che invece indicano il rispetto dei tempi.

Per la diagnostica strumentale i principali problemi riguardano ecografie, risonanza magnetica e spirometria. Va anche sottolineato che i dati riportati nel sito che monitora il rispetto dei tempi di attesa nel Lazio è riferito alle cosiddette prime visite ovvero a chi per la prima volta chiede quel genere di prestazione. Non si tiene conto di chi è già seguito e che, in molti casi, ottiene l'appuntamento automaticamente al momento del controllo.
 

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