La vita ricomincia a 60 anni, si laurea in scienze naturali inseguendo la sua passione

Vittorio De Sanctis, di Ceccano, non aveva potuto studiare. Dalla "sfida" con un amico all'aneddoto della prof: "Preoccupato? No, ho appena finito di pagare il mutuo..."

Vittorio De Sanctis con la moglie il giorno della laurea
di Maria Laura Lauretti
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Domenica 30 Luglio 2023, 09:20

L’età non è un concetto limitante. Almeno per Vittorio De Sanctis che all’alba dei 60 anni ha deciso di rimettersi sui libri e diventare dottore in scienze naturali. Un traguardo raggiunto e festeggiato con successo e che non ha una motivazione precisa, se non quella della pura passione per lo studio e per l’approfondimento che le esigenze della vita, prima di oggi, non gli avevano permesso di tagliare. Una sfida con se stesso che ha il sapore della gioia.

LA STORIA 

Da Ceccano, dove è nato e vive insieme alla sua “roccia”, la moglie che lui stesso ci presenta come la sua prima vera sostenitrice, Vittorio ha scelto di iscriversi all’Università ‘Federico II’ di Napoli e lì ha trovato un gruppetto di colleghi studenti niente male: “Sono diventato la loro mascotte, mi hanno accolto subito con entusiasmo e devo dire che il loro spirito mi ha aiutato molto”.

Parla così, Vittorio, dei suoi colleghi di corso alla ‘Federico II’ e i suoi occhi si illuminano quando gli chiediamo di raccontarci la sua bella avventura. Ad un certo punto della sua vita Vittorio ha capito che oltre la famiglia, oltre gli impegni di lavoro (da più di venti anni si occupa di vendita di vernici), era giusto provare a riaprire il cassetto dei desideri e tentare di fare da grande quello che aveva immaginato di voler fare da giovanotto. Ma è nato tutto per caso.

LA SCINTILLA

 

«Un giorno mi trovavo in un laboratorio di analisi - spiega Vittorio – e ho messo gli occhi su un microscopio. Una folgorazione e, così, per scherzo rivolgendomi al mio amico che lo stava usando gli ho detto che un lavoro come il suo io l’avrei fatto anche gratis. La sua risposta è stata l’inizio di tutto: perché non ti iscrivi all’università? Dieci giorni dopo ero uno studente di Scienze Naturali all’Università Federico II di Napoli, scelta tra quelle che non richiedono l’obbligo di frequenza per seguire le lezioni». Le esigenze lavorative lo avevano totalmente assorbito da ragazzo, ancora minorenne, quando la sua formazione era ferma alla scuola media. Nel frattempo Vittorio si è sposato con Nicoletta e ha avuto due figli, Gabriele ed Emanuele e per oltre 20 anni si è occupato di vernici. Quel desiderio di conoscenza e sapere, però, non lo ha mai abbandonato e, sempre sostenuto da Nicoletta, ha deciso di provarci. Piano piano, passo dopo passo. Prima per diplomarsi: scuola serale che ha seguito come studente modello all’Istituto Professionale. Poi, stringendo con orgoglio il diploma, ha bussato alla segreteria per iscriversi ad una delle più antiche università d’Italia. Non ha mai avuto un dubbio, anche sul primo grazie. 

LA MOGLIE

 

«Senza mia moglie Nicoletta, senza questa donna speciale al mio fianco, non ce l’avrei fatta. Lo studio mi ha tenuto impegnato la sera, la mattina dalle 5 prima di andare al lavoro, in tanti fine settimana tolti alla mia famiglia. Mia moglie è stata la mia prima sostenitrice. Per ogni esame sostenuto, 22 in tutto, abbiamo rispettato un rito: partivamo alla volta di Napoli, lei alla guida e io passeggero che ripetevo l’esame. L’abbiamo presa in due la laurea. Poi tornavamo a casa e su una bacheca lei scriveva: oggi abbiamo superato l’esame di chimica, o di fisica, o di matematica. La dedica sulla tesi non poteva che essere per lei». Ci racconta il suo percorso? «Ho superato il primo esame, matematica, il 25 gennaio 2018 e l’ultimo, ecologia, il 24 marzo 2023. La discussione della tesi in Igiene su 'Test di tossicità ambientale su sedimenti marini con batteri bioluminescenti'. Poi tanta, tanta soddisfazione che oggi mi fa pensare alla mia persona con orgoglio». L’esame più difficile? «Ho avuto qualche difficoltà in ‘mineralogia’, un vero salto nel buio, ma tutto sommato ad ogni appello ero certo al 99% di essere preparato. C’è da dire, però, che il mio approccio è sempre stato molto positivo. Alla docente di chimica che appena seduto mi ha chiesto se ero preoccupato ho risposto che avevo appena finito di pagare il muto della casa e nulla poteva più spaventarmi!» A questo punto quale sarà la prossima sfida? «Di sicuro la magistrale, e magari, chissà… un nuovo lavoro!»

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