Frosinone, il rilancio: «Bene lo Schioppo, ma tutto il Cosa monumento naturale»

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Sabato 31 Luglio 2021, 07:09 - Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 09:47

«Bene lo Schioppo come monumento naturale, ma questo riconoscimento deve essere esteso per tutto il Fiume Cosa».

Dopo la notizia degli ultimi giorni, dunque, della proposta in Consiglio regionale, portata avanti dal consigliere Mauro Buschini, di riconoscere lo Schioppo come monumento naturale, e già accolta favorevolmente dall’assessore regionale alla Transizione Ecologia, Roberta Lombardi, il Comitato “Laboratorio Scalo” estende invece tutto questo ragionamento agli altri tratti che nascono sulle sponde del fiume cittadino. Con l’ottica, sempre, del Parco Fiume Cosa.

«Accogliamo favorevolmente questa novità per lo Schioppo – spiega il presidente del comitato, Anselmo Pizzutelli – in aggiunta riteniamo che tutto il corso del Cosa debba essere dichiarato come monumento naturale. Questo perché sono tanti gli angoli suggestivi che meritano la tutela ambientale. Proporre il monumento naturale per tutto il Cosa, significa avere una visione complessiva della città».

Tutto questo, dunque, in vista di quello che potrebbe essere il Parco del Fiume Cosa. Su questo punto, quindi, Pizzutelli ragiona: «Dovrà essere un parco in grado di inserirsi nel contesto paesaggistico e naturalistico del fiume, in cui però si potrà coniugare l’esigenza dei cittadini di trovare un luogo di relax e dove fare attività sportiva, lontano dal caos urbano, realizzato però nel rispetto della biodiversità presente lungo il Cosa. Nessuna cementificazione, quindi, e nulla di invasivo».

Un altro, dunque, dei punti più suggestivi delle aree sul fiume, oltre lo Schioppo, è sicuramente Fontana Tonica, zona Scalo. In passato, infatti, proprio il Laboratorio e l’associazione “L’Impegno”, riqualificarono l’area. «Fu fatta anche una festa nel maggio del 2016 – spiega Pizzutelli- in cui vennero diverse istituzioni pubbliche. Per questo, vogliamo riprendere l’idea proprio di Buschini che, in quel giorno, parlò di tutto il Fiume Cosa come monumento naturale».

Intanto, però, la zona della Fontana Tonica è finita nel dimenticatoio e nell’incuria. Come detto, anni fa, grazie all’impegno di alcune associazioni cittadine, l’area fu completamente rimessa a nuovo, ripulita e furono piantumati anche alcuni alberi. Anche in collaborazione con il Comune di Frosinone, nel polmone verde, furono sistemate diverse staccionate e, nel piazzale più ampio dell’oasi naturale, posizionati diversi tavoli e panchine.
Nel corso del tempo, il posto è stato poi frequentato da molte persone di tutte le età, e le associazioni cittadine hanno organizzato nel posto diversi eventi, prendendosi anche cura dell’area. Poi, anche a causa del Covid, piano piano Fontana Tonica è finita nell’incuria.
Stesso destino per l’antico lavatoio, all’ingresso dell’area verde, che veniva utilizzato tanti anni fa per pulire i panni e da tantissimo tempo ostaggio del degrado. Tra l’altro, oltre l’incuria, tutta la zona più volte è stata vittima di atti vandalici. Adesso, infatti, le staccionate sono cadute, i tavoli e le panchine sono spariti.

«Fontana Tonica doveva essere un esperimento di tutto quello che poteva essere il Fiume Cosa», spiega Pizzutelli. «Come Laboratorio, proprio per questi atti vandalici e in concomitanza anche della pandemia, ci siamo sentiti scoraggiati. Abbiamo anche inoltrato numerose richieste di aiuto alla pubblica amministrazione per chiedere maggiori controlli nel posto, come le installazioni delle telecamere. Non è stato fatto nulla».

Sul finire dello scorso maggio, però, alcuni ragazzi del Liceo Scientifico “Severi” di Frosinone, sono andati a ripulire l’area e non tutto, dunque, sembra esser perduto: «La settimana prossima – affermano dal Laboratorio- torneremo una volta ancora a ripulire almeno un po' la Fontana Tonica, dando appuntamento a chi si vorrà unire a noi».





 

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