Frosinone, rapper 19enne trovato morto in un parcheggio multipiano: era appassionato di parkour

Frosinone, ragazzo trovato morto nel parcheggio multipiano: indagano i carabinieri
4 Minuti di Lettura
Venerdì 10 Maggio 2019, 16:12 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 20:58

E'  avvolta nel mistero la morte di Daniele Arduini, il giovane di 19 anni di Torrice precipitato ieri mattina nel parcheggio multipiano di Frosinone. Due le ipotesi dietro la tragedia: un incidente avvenuto durante un gioco “estremo”, il parkour, oppure il suicidio. E non è escluso che insieme al ragazzo ci potessero essere anche degli amici. Tutti dettagli, che fino a ieri sera non hanno trovato conferma, sui quali stanno cercando di fare luce i carabinieri del Comando provinciale di Frosinone.

LA SCOPERTA
A fare la macabra scoperta è stata una donna che intorno al 13.30 si era recata nella struttura per riprendere la sua auto. Il ragazzo era riverso a terra, con la testa rotta. L’automobilista terrorizzata ha lanciato subito l’allarme, ma quando sono arrivati i soccorsi del 118 già non c’era più nulla da fare. L’area in cui è avvenuta la tragedia è stata quindi transennata per consentire al nucleo della Scientifica di eseguire i rilievi.
Secondo una prima ricostruzione, Daniele sarebbe precipitato dalla tromba della rampa di accesso al parcheggio, un volo di circa dieci metri che non gli ha lasciato scampo. Come è accaduto il giovane? Due le ipotesi su cui stanno lavorando i carabinieri del Reparto operativo agli ordini del comandante Andrea Gavazzi. La prima è quella dell’incidente mentre il ragazzo stava praticando parkour, un sport urbano nato negli anni Novanta in Francia che consiste nel superare ostacoli di varia natura attraverso salti e acrobazie. Daniele Arduini si era avvicinato a questa disciplina in passato, ma da qualche tempo non la praticava più. Sul suo profilo Instagram una foto di un anno fa che lo ritrae mentre fa parkour proprio nel parcheggio multipiano di Frosinone.
Al vaglio anche la pista del suicidio per una delusione scolastica, anche se chi lo conosce bene non crede alla pista del gesto estremo.
L’ipotesi di una lite con dei coetanei sembra improbabile, anche se allo stato dei fatti non può essere esclusa del tutto.

L’ESAME SALTATO
Fondamentale è stato ricostruire cosa il giovane abbia fatto nelle ore precedenti alla tragedia.  Il diciannovenne frequentava una scuola privata a Veroli dove stava recuperando l’anno perduto al liceo scientifico “Sulpicio”, sempre di Veroli. Ieri, alle 14, Daniele avrebbe dovuto sostenere un esame per recuperare il quinto per poi sostenere le prove della maturità. 
Intorno a mezzogiorno, proprio nei pressi del multipiano, lo avrebbe visto una conoscente di famiglia che gli ha chiesto cosa stesse facendo da quelle parti. «Sto aspettando degli amici», ha risposto il giovane.
Era vero che Daniele stesse aspettando qualcuno o era soltanto una scusa per liquidare la conoscente? I carabinieri lo stanno appurando attraverso le testimonianze, ma anche visionando i filmati delle tre telecamere presenti all’ingresso del multipiano (di cui solo due funzionanti) e di quelle del sistema di videosorveglianza comunale che si trovano intorno alla struttura.


Cos'è il Parkour, l'evoluzione del percorso di guerra utilizzato nell'addestramento militare
 

 

PARENTI E AMICI SOTTO CHOC
La notizia della tragedia ha scosso i tanti che lo conoscevano, anche grazie alla sua grande passione, il rap. L’anno scorso aveva pubblicato il suo primo album e si esibiva in numerosi concerti. Era figlio unico e con la famiglia viveva in località Cervona a Torrice. La madre Lucia Mastronardi lavora al Centro commerciale «Panorama», il padre Vincenzo è un avvocato. A parte qualche problemino a scuola, per il resto tutti descrivono Daniele come un ragazzo, riservato, allegro ma allo stesso tempo introverso, alle prese con le inquietudini tipiche della sua età a cui aveva dato espressione con la musica. Era stato anche rappresentante d’istituto al liceo “Sulpicio” come aderente alla Rete degli Studenti Medi. In attesa di conoscere cosa sia realmente successo, nessuno riesce a darsi una spiegazione a una tragedia arrivata come un fulmine a ciel sereno in una giornata assolata di maggio. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA