Frosinone, giovane accusato di revenge porn: spuntano altre vittime

Frosinone, giovane accusato di revenge porn: spuntano altre vittime
di Marina Mingarelli
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Giovedì 21 Ottobre 2021, 08:55

Si aggrava la posizione di un operaio di 26 anni residente ad Alatri accusato di revenge porn (un reato che è stato introdotto da poco nel codice penale e che riguarda la condivisione pubblica di immagini o video intimi tramite internet, senza il consenso dei protagonisti). L'uomo è accusato di aver circuito una ragazzina di 14 anni facendosi inviare foto che la ritraevano nuda o in atteggiamento equivoco. Ma secondo quanto emerso dall'inchiesta avviata dalla procura l'operaio avrebbe avuto contatti anche con altre minorenni.

Le foto rinvenute sul suo tablet e sul suo computer avrebbero dato la conferma ai sospetti degli investigatori, vale a dire che altre adolescenti sarebbero state avvicinate dall'uomo attraverso i social con lo scopo di reperire materiale pornografico.

Per tale motivo il giudice per le udienze preliminari ha respinto la richiesta di patteggiamento avanzata dall'avvocato difensore.

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L'udienza preliminare è stata fissata per la fine di ottobre quando verranno accorpati i due filoni di inchiesta. Tutto ha inizio lo scorso anno quando in pieno lockdown utilizzando i mezzi telematici l'indagato aveva intrecciato una relazione affettiva con una ragazzina di 14 anni. In quel contesto il 26enne non si era accontentato di reperire delle immagini, ma aveva chiesto alla ragazzina di poterla incontrare nei pressi del lago di Canterno. E proprio in quel luogo l'aveva baciata e palpeggiata. A scoprire la tresca tra i due, la madre della 14enne che insospettita dagli strani atteggiamenti della figlia, aveva cominciato a controllare il suo cellulare.

E proprio sul suo smartphone aveva trovato foto a luci rosse della ragazzina. La donna scioccata da quella scoperta aveva fatto scattare immediatamente la denuncia. Nel frattempo però quella documentazione piccante aveva cominciato a girare in rete. Il ragazzo sospettando di avere il fiato sul collo da parte delle forze dell'ordine aveva pensato bene di scrivere su Internet delle frasi denigratorie nei confronti dell'adolescente Quasi che disapprovasse quel tipo di comportamento da parte della ragazzina. Una volta chiuso il cerchio intorno all'operaio è scattato il suo arresto. Successivamente il 26enne ha potuto beneficiare dei domiciliari.

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Adesso per quanto riguarda il nuovo filone di inchiesta toccherà al difensore smontare tutto l'impianto accusatorio nei confronti del suo assistito. I familairi della ragazzina si sono rivolti all'avvocato Roberto Filardi per essere rappresentati nelle opportune sedi.
 

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