Covid, i "drive in" non ci sono più odissea per un tampone. C'è posto, ma a Rieti

Il sito della Asl non dà informazioni, il sistema Salute Lazio prenota altrove, grazie al Recup si scopre che c'è l'accesso diretto. Ma che fatica

Covid, i "drive in" non ci sono più odissea per un tampone. C'è posto, ma a Rieti
di Giovanni Del Giaccio
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 24 Maggio 2023, 09:07

L'emergenza è finita. L'organizzazione mondiale della sanità ha detto che la pandemia non c'è più, con il Covid conviveremo come una "normale" influenza. Comprensibile, allora, che la macchina straordinaria messa in campo all'epoca delle infezioni in massa sia stata via via "smontata". Ma il virus circola ancora e riuscire a fare un tampone attraverso il servizio sanitario nazionale è un'impresa. O quasi.

Già, perché privatamente e quindi pagando, è un gioco da ragazzi. L'unica "rete" rimasta è quella delle farmacie e dei laboratori privati. Meno presente di quella alla quale ci eravamo abituati, con gazebo o "casette" all'esterno di ogni farmacia, ma comunque ancora funzionante. Come quella pubblica, anche se a singhiozzo. Vedremo tra breve perché.

LA RICOSTRUZIONE

Malessere generale, naso chiuso e tampone "fai da te" per scrupolo. Esce positivo al Covid, le regole ormai sono "allentate" ma è sempre bene avere delle precauzioni, soprattutto quando si è in contatto con soggetti fragili. E quando si deve tornare al lavoro, magari in un luogo pubblico quale può essere una scuola, si vuole la certezza di essere "negativizzati". Semplice, si dirà. Dopo più di tre anni di pandemia cosa ci vorrà a fare un tampone? In teoria poco o nulla, in pratica inizia una vera e propria odissea.
Per prima cosa, se si sceglie di fare il tampone con il servizio sanitario pubblico, occorre la prescrizione del medico.

Fin qui, tutto normale. Ormai le ricette arrivano via mail ed è un gioco da ragazzi. Poi si cerca il luogo dove andare per essere sottoposti al test. E qui inizia la prima grana. Sul sito della Asl di Frosinone c'è la sezione "Informazioni Covid 19" con l'elenco degli hub vaccinali. Cliccando si accede a una serie di servizi come regole per la quarantena, green pass, certificazione digitale e si arriva a "prenota drive" che porta al sito della Regione.

LA PROCEDURA

È fatta? Magari...
Si inserisce il codice fiscale, il numero della tessera sanitaria, quello della ricetta del medico di famiglia, si spunta la casella "non sono un robot" e compare la scelta: drive in auto o a piedi. Bene, se si sceglie il primo un cittadino residente in provincia di Frosinone viene "dirottato" ai drive in rimasti aperti in provincia di Rieti. Ci sono posti a non finire disponibili, peccato siano un po' distanti da qui... E peccato non si possa scegliere diversamente, come - ad esempio - i residenti nelle Asl Roma 6 o di Latina. Bene, proviamo con la prenotazione "a piedi" ma non ci sono più drive in che svolgono questa funzione.
Come fare? C'è sempre il numero unico di prenotazione regionale, attraverso il quale si scopre che a Frosinone fare il tampone è possibile «ma non si fa più attraverso di noi». È così dal 2 maggio, però almeno riusciamo a sapere che si può fare con accesso diretto presso il servizio igiene pubblica del capoluogo, in viale Mazzini. Basta presentarsi con la ricetta del medico di famiglia.
È evidente che qualcosa non quadra se una informazione del genere non si trova altrove. Così come è un percorso a ostacoli, quello al quale viene sottoposto un cittadino che volesse usare internet per prenotare. Un percorso che, inevitabilmente, porta ad andare alla prima farmacia e fare il test: 15 euro e passa la paura. Per chi può permetterselo...
Giovanni Del Giaccio
giovanni.delgiaccio@ilmessaggero.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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