Il mistero di "Zio Peppuccio" e la lettera in redazione. I familiari: «Ci aspettiamo accertamenti».

Zio Peppuccio e la lettera arrivata alla nostra redazione
di Vincenzo Caramadre
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Domenica 11 Febbraio 2024, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 15:28

«Ci aspettiamo accertamenti». È questa la reazione della famiglia Ruggiero all'indomani della notizia della lettera anonima giunta alla nostra redazione nella quale si indicano le coordinate gps da dove ripartire per trovare il corpo di Zio Peppuccio, l'ottantaquattrenne scomparso il 15 maggio 2011 da Coreno Ausonio.

«Ogni elemento, ogni dettaglio, ogni pista che può portare al ritrovamento del corpo riteniamo debba essere vagliata e approfondito.

Sappiamo benissimo che, purtroppo, a distanza di tutti questi anni, non è facile e non c'è certezza di nulla, ma noi familiari desideriamo che si facciano accertamenti. Allo stesso modo riteniamo che non ci siano elementi, stando a quanto si è preso in queste ore, che possano impedire una nuova e approfondita battuta nei luoghi indicati dallo scritto anonimo. La nostra speranza è sempre accesa e come abbiamo detto più volte vogliamo solo una tomba sulla quale piangere e portare un fiore», hanno spiegato tramite l'avvocato Emanuela Di Marco. In campo anche l'associazione Penelope Lazio, rappresentata sempre l'avvocato Di Marco, che, ieri mattina, ha inviato una richiesta di incontro urgente alla procura di Cassino, per visionare l'originale della lettera giunta il 7 febbraio scorso alla nostra redazione.

L'ASSOCIAZIONE

«Come associazione Penelope Lazio siamo pronti a mettere in campo ogni strumento, e a chiamare a raccolta le tante associazioni e i professionisti che collaborano con noi, per avviare le ricerche del caro Giuseppe Ruggiero, per cui una volta presa visione dell'originale della lettera decideremo le fasi successive. Il nostro auspicio è che la situazione sia risolta nel più breve tempo possibile. La famiglia ha diritto di sapere dov'è il corpo e per questo si affida alle autorità preposte». Mercoledì, 14 febbraio, il legale della famiglia e consigliere regionale dell'Associazione Penelope Lazio Emanuela Di Marco sarà ricevuta in Procura a Cassino. Nella lettera - ora all'attenzione del procuratore capo facente funzioni, dottor Alfredo Mattei - vengono suggeriti alla famiglia e alle autorità le coordinate gps e un raggio di 2 chilometri da dove cercare il corpo di Zio Peppuccio, scomparso 13 anni fa. Vengono indicate, poi, alcune parole che messe insieme danno l'idea di cosa potrebbe essere accaduto al pensionato la mattina del 15 maggio 2011. Le parole sono: «pastori», «branco di cani» e «non in superficie». Dunque il corpo potrebbe trovarsi sotterrato nella zona indicata o calato in qualche insenatura e nella sua sparizione potrebbero entrarci i cani e i pastori. Ma quella giunta alla nostra redazione non è la prima lettera anonima. Nel settembre 2012 una prima missiva, in dialetto corenese, indicava anche alcuni colpi di arma da fuoco, ma le indagini svolte non portarono a prefigurare la morte violenta e ci fu l'archiviazione. Ora, nonostante, sia stata dichiarata la morte presunta, la famiglia continua a chiedere che si individui il corpo. La decisione nei prossimi giorni.
Vincenzo Caramadre
vincenzo.caramadre@ilmessaggero.it
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