L'Aquila, estorsione ai familiari: due arresti dopo le bastonate

L'Aquila, estorsione ai familiari: due arresti dopo le bastonate
di Manlio Biancone
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Mercoledì 17 Agosto 2022, 08:23

Tre familiari, durante la sera, in una strada isolata, sono stati bastonati da due individui che sono stati arrestati per il reato di estorsione, danneggiamento minacce e lesioni. I carabinieri hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emesse dal Gip presso il Tribunale di Cassino nei confronti di due uomini, di 46 e 40 anni, domiciliati rispettivamente in provincia dell'Aquila e a Lenola, uno dei quali ben noto alle forze dell'ordine.

Il grave episodio secondo la ricostruzione degli inquirenti sarebbe avvenuto il tre agosto scorso ad Atina quando appunto i due aggressori hanno atteso i familiari e dopo averli minacciati di morte li hanno presi a bastonate procurando loro ferite che sono state curate dai medici del Pronto soccorso.


«Ci hanno minacciato di morte. Urlando come ossessi ci hanno bastonato con violenza e gridato che volevano i soldi». E' il racconto delle vittime. Dopo la denuncia i militari, a seguito di una serrata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica, sono riusciti in breve tempo a far luce su un tentativo di estorsione posto in essere dai due arrestati nei confronti di un 48nne di Atina.

In particolare. Secondo la ricostruzione degli inquirenti gli aggressori , minacciando gravi ritorsioni, hanno tentato in più occasioni di farsi consegnare una cospicua somma di denaro.

Dopo le intimidazioni, sono passati alle vie di fatto. Infatti, nella serata del 3 agosto, in una via del comune, dopo averli dapprima minacciati verbalmente anche di morte facendo ricorso all'uso di armi, hanno colpito ripetutamente in più parti del corpo con mazze di legno il 48enne, l'anziano padre e la convivente, costringendoli a dover ricorrere alle cure dei sanitari per le importanti lesioni. Il Pm dopo le indagini dei militari, in considerazione delle modalità del fatto e presupponendo l'elevato pericolo, attuale e concreto, di reiterazione del reato, ha richiesto idonea misura cautelare emessa dal Gip che ha disposto gli arresti domiciliari

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