Frosinone, Comune fuori dal piano di rientro: «Nuova fase»

Si è dimessa da consigliere comunale Alessia Savo di Fratelli d'Italia, attualmente consigliere regionale e presidente della Commissione sanità, al suo posto entrerà Marco Ferarra.

Il sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli
di Gianpiero Pizzuti
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Venerdì 22 Marzo 2024, 07:03

Il Comune di Frosinone esce dal piano di risanamento dei debiti e da oggi può guardare al futuro con maggiori chance di sviluppo. La Corte dei Conti ha certificato l'avvenuto ripianamento dei conti pubblici chiudendo un capitolo di sacrifici e di risorse limitate. Ciò significa che con il 2024 si chiude una fase caratterizzata da pesanti ristrettezze economiche, dall'impossibilità di eseguire investimenti e da conti fatti con il bilancino. «È finita la lunga traversata nel deserto - ha dichiarato soddisfatto il sindaco Riccardo Mastrangeli - che ha portato dal 2013 ad oggi al risanamento di 50 milioni di debito ereditati dalle precedenti amministrazioni. Con la deliberazione della Corte dei Conti si conclude positivamente oltre un decennio di azioni efficaci e puntuali portate avanti nell'esclusivo e sovrano interesse dei cittadini. Si tratta di un importante traguardo, raggiunto grazie ad una gestione oculata e puntuale sia delle entrate che delle spese dell'Ente, senza incidere, in questi anni, sulla capacità del Comune di fornire i servizi ai frusinati. Un grazie ai magistrati della sezione regionale Lazio di controllo della Corte dei Conti che, talvolta con un confronto anche acceso ma sempre leale ed altamente competente, ci hanno indirizzato istituzionalmente sulla via virtuosa d'uscita da questa stagione di risanamento del nostro bilancio».

IL PERCORSO

Un percorso avviato 13 anni fa quando la prima amministrazione Ottaviani si trovò davanti alla scelta se "accollarsi" l'enorme monte debitorio oppure dichiarare il dissesto finanziario con tutte le conseguenze del caso. All'epoca Mastrangeli era assessore al Bilancio ed è stato tra gli artefici di questo processo di risanamento economico dell'ente di via Del Plebiscito. «Nel 2013 - ricorda il primo cittadino - fummo tra i primi quattro capoluoghi d'Italia a sottoscrivere l'oneroso programma di rientro, scegliendo una strada ben diversa dalla dichiarazione di dissesto, per tutelare la nostra città ed anche centinaia di imprese e fornitori e, di conseguenza, le loro famiglie. A distanza di anni, abbiamo dimostrato che il nostro metodo culturale e politico era esatto: la stragrande maggioranza dei Comuni italiani ha poi seguito il nostro percorso che ha fatto "scuola" agli altri.  Senza contare, inoltre che, nonostante il peso e le limitazioni del piano di rientro in questi anni siamo comunque riusciti a evitare ogni aumento tariffario per i servizi erogati, continuando a investire sulle opere pubbliche, sulla cultura, sull'urbanistica, sull'ambiente, sulla pubblica istruzione, sulla digitalizzazione e nei servizi sociali. Attualmente sono stanziati oltre 60 milioni di euro, non provenienti dal nostro bilancio, ma da finanziamenti esterni cercati ed ottenuti, che saranno investiti su opere materiali di cui la città ha iniziato a beneficiare e beneficerà in futuro». Ma cosa cambia d'ora in avanti? A spiegarlo è l'assessore al Bilancio, Adriano Piacentini: «Senza più l'onere del programma di risanamento, potremo potenziare i servizi e gli investimenti per venire incontro alle esigenze dei cittadini di Frosinone, specie in un periodo, come quello che stiamo vivendo, che presenta tante criticità dal punto di vista economico e sociale». Il Comune potrà accendere mutui per fare investimenti, potrà avviare il nuovo piano di assunzioni per arginare l'emorragia di questi dieci anni di personale fuoriuscito per pensionamenti e avrà più margini di manovra nell'erogazione dei servizi di tipo sociale. Una buona notizia per l'amministrazione Mastrangeli alle prese con forti tensioni interne in vista del prossimo bilancio da approvare a fine mese.

DIMISSIONI

Intanto si è dimessa da consigliere comunale Alessia Savo di Fratelli d'Italia, attualmente consigliere regionale e presidente della Commissione sanità, per evitare troppi impegni istituzionali. Al suo posto entrerà Marco Ferarra.
 

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