Alberi di Natale da record, sfida social (e non solo) tra Gubbio e San Vittore

Alberi di Natale da record, sfida social (e non solo) tra Gubbio e San Vittore
di Alberto Simone
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Domenica 11 Dicembre 2022, 09:09 - Ultimo aggiornamento: 09:10

La guerra si è scatenata sui social non appena le 900 lampade policrome hanno illuminato Monte Sambucro con un mega albero di Natale. A San Vittore del Lazio la tradizione si era interrotta 14 anni fa: a causarne lo spegnimento, o quantomeno, a non permetterne più l'illuminazione, sarebbero state le mucche che, con il loro pascolare, spostavano e tranciavano i cavi che portavano energia elettrica alle lampade, e negli anni successivi, un grande incendio. La città di Gubbio, in provincia di Perugia, in questi anni ha quindi potuto vantare in solitudine il record per la costruzione dell'albero di Natale più grande del mondo, senza temere competizioni. Adesso che è tornato a splendere quello sul Monte Sambucro, al confine con tre regioni (Lazio, Molise e Campania), la sfida è rientrata subito nel vivo perché a San Vittore hanno evidenziato con orgoglio il ritorno dell'albero più grande.


Un ritorno, perché esattamente vent'anni fa l'albero di San Vittore del Lazio è stato riconosciuto come il più grande del mondo dalla società londinese Guinness World Records. Da Gubbio hanno fatto parlare i numeri: «Il nostro albero ha una base di 450 metri e 700 di altezza, quello di San Vittore base di 300 e 445 metri di altezza: riprovateci l'anno prossimo», lo sfottò che dall'Umbria arriva ai laziali. Ma a San Vittore rispediscono lo sfottò ai mittenti la sindaca Nadia Bucci fa chiarezza: «Non mettiamo in discussione i numeri, ma noi quest'anno abbiamo dovuto fare tutto da zero e come primo anno non volevamo subito battere il record. L'associazione che ha promosso l'iniziativa si chiama Albero di Natale più grande del mondo' perché nel 2002 abbiamo ottenuto questo riconoscimento e anche questo è un dato di fatto. Agli amici di Gubbio dico che a noi non serve alcun premio, abbiamo già avuto quello più bello: la riconoscenza della cittadinanza e tanti giovani che hanno partecipato a realizzare l'albero, anche i bambini, per il primo Natale post pandemia. Questo è stato il primo anno dopo una lunga assenza, per battere nuovamente il record abbiamo ancora molto tempo».
Alberto Simone
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