Quanti e quali sono i settori industriali che investono nella green economy generando valore occupazionale? Conosciamoli attraverso il Rapporto GreenItaly e parliamo della case history dedicata alla sostenibilità in Sto Italia, riconosciuta nel 2023 come Azienda attenta al clima e Great Place to Work
Secondo i dati che emergono dal tredicesimo Rapporto GreenItaly, realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi Tagliacarne e con la partecipazione, tra gli altri, di Conai, Novamont ed Ecopneus, dal 2021 il numero di imprese che hanno investito sull’economia verde è cresciuto del 2,9%, passando dal 21,4% del 2020 al 24,3%. Si tratta del 40,6% delle aziende attive nel campo industriale e del 42,5% di quelle che operano nel settore manifatturiero. Guardando al quinquennio 2017-2021, le aziende che hanno puntato in tecnologie e prodotti attenti all’ambiente sono state 531mila, con un aumento del 51% rispetto ai cinque anni precedenti (2014-2018).
Le regioni più virtuose in materia di sostenibilità ambientale
La Lombardia è in testa, grazie a più di 90mila imprese in questo settore (17% del totale nazionale). Tra le regioni più attive ci sono anche il Veneto (51.780 unità), il Lazio (49.510 unità), la Campania (circa 46mila unità) e l’Emilia-Romagna (41.850 unità). A livello provinciale il primato è per la prima volta di Roma (37.290 unità, pari al 38% delle imprese della zona), seguita da Milano (30.800 imprese, per un’incidenza del 33,8% del mondo aziendale milanese).
I settori industriali “green”
Il rapporto mette in luce come la filiera agroalimentare italiana sia diventata leader del biologico europeo, con un’incidenza sulla superficie agricola utilizzata del 17,4% (2021). Molto forte la spinta alla sostenibilità anche nel mondo dell’edilizia, dove bonus statali e incentivi fiscali hanno fatto crescere gli investimenti di riqualificazione del 25%. Bene anche la filiera arredo-casa: il 95% del legno viene riciclato per produrre pannelli per l’arredo, mentre il 67% delle imprese utilizza materie prime seconde e l’81% legno prodotto in modo sostenibile.
Gli effetti della Green Economy sull’occupazione
Alla fine del 2021, gli occupati che hanno svolto una professione nell’ambito della green economy sono stati pari a 3.095.800 unità, pari al 13,7% dell’occupazione totale. Scomponendo il dato per aree geografiche, in testa si trova il Nord-Ovest (1.017.800 unità), seguito dal Nord-Est (741.200 unità), Mezzogiorno (687.900 unità) e Centro (648.800 unità).
Tra queste realtà, Sto Italia, il cui Gruppo è uno dei più attivi nel settore dell’isolamento termico, ha annunciato a inizio anno di essere stata nominata tra le “Aziende più attente al clima 2023”. Sto Italia si è aggiudicata un posto all’interno della lista che raccoglie le imprese che tra il 2019 e il 2021 sono riuscite a ridurre le proprie emissioni di CO2 documentabili ed è stata premiata per aver inserito l’impatto ambientale all’interno del piano strategico, riuscendo a crescere e al contempo a ridurre le emissioni.
“Far parte della classifica delle Aziende più attente al clima realizzata da Il Corriere della Sera e Statista – per la loro serietà e rispettabilità – ci rende ovviamente fieri e ci aiuta nel confermare che l’attività principale di Sto Italia contribuisce alla tutela del clima e al futuro del nostro pianeta” – dichiara Sauro Tanzini, Amministratore Delegato di Sto Italia.
A questo riconoscimento si aggiunge anche la certificazione Great Place to Work che la qualifica come uno dei migliori posti di lavoro in Italia.
La certificazione è stata ottenuta in seguito ai risultati dell’analisi del clima aziendale a cui hanno aderito il 96% dei dipendenti di Sto Italia attraverso un sondaggio che prendeva in considerazione fattori come la fiducia, la valorizzazione, la stima tra colleghi e il senso di appartenenza all’azienda. Il 91% dei collaboratori ha dichiarato di essere orgoglioso di lavorare per un’azienda che riconosce alla sostenibilità una grande importanza, mentre l’89% ha affermato di essere orgoglioso di lavorare proprio per Sto Italia.
“Sono felice di aver contribuito all’ottenimento della certificazione Gptw per la prima volta. Questo importante traguardo è la prova del nostro impegno per creare un ambiente di lavoro inclusivo e collaborativo, dove i nostri collaboratori possono sentirsi valorizzati e motivati a dare il massimo ogni giorno – dichiara Domenico Vecchi, Head of Human Resources di Sto Italia – In qualità di responsabile delle risorse umane sono particolarmente orgoglioso di questo riconoscimento, la nostra employee experience è focalizzata sul benessere dei collaboratori e credo infatti fortemente che questo aspetto sia la chiave per una cultura aziendale positiva e per il successo dell’azienda a lungo termine”.
“Abbiamo investito molto tempo e risorse per creare un ambiente di lavoro che potesse promuovere la salute e il benessere dei nostri dipendenti, con programmi di formazione e sviluppo professionale, politiche di welfare, supporto per la salute mentale e fisica, e molte altre iniziative.
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