Unipol, Cimbri: «Difesa Btp da penalità Ue linea del Piave. Due miliardi di utili nel triennio». Balzo dei titoli

Caro Cimbri, amministratore delegato di Unipol
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Venerdì 10 Maggio 2019, 16:00 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 16:39
Le banche che detengono Btp non devono essere penalizzate da nuove imposizioni dell'Unione europea. L'amministratore delegato di Unipol, Carlo Cimbri, traccia quella che definisce una linea del Piave, confermando la piena fiducia nei titoli di Stato italiano negli stessi giorni in cui Unicredit ha annunciato invece un alleggerimento dell'esposizione sui bond tricolore.

«Continua ad aleggiare una possibile evoluzione normativa regolamentare di quantificazione del premio al rischio» e dunque di penalizzazione sui titoli di Stato italiani, ha detto Cimbri sottolineando che «questa è una linea portata avanti da stati del nord Europa e dalla Germania». Poi ha aggiunto: «Questa è la linea del Piave per l'Italia. Accettare che attraverso alchimie regolamentari vi possa essere una restrizione della possibilità delle nostre imprese finanziarie di sottoscrivere titoli di Stato lo trovo, come cittadino, una cosa molto pericolosa perché impoverisce la domanda del nostro debito a favore di altri paesi con tutte le conseguenze in termini di spread che potete immaginare», ha proseguito Cimbri, ricordando che Unipol ha «circa 35 miliardi di euro» di Btp su un totale di circa 55 miliardi di investimenti. «Auspico che il decisore politico, di qualunque colore, attuale e futuro, abbia sempre ben presente, come fino ad oggi è stato e come Tria ha ben chiaro, che questa è una cosa strategica di rilevanza nazionale», ha proseguito parlando alla presentazione del nuovo piano industriale 2019-2021 del gruppo assicurativo bolognese e della controllata UnipolSai ribattezzato "Mission Evolve - Always one step ahead". 

L'obiettivo della società è «rafforzare la leadership nel settore assicurativo facendo leva sui propri asset distintivi», rappresentati dalla «prima rete distributiva in Italia con oltre 8.500 punti di vendita e 30.000 intermediari», sull'«eccellenza del modello liquidativo» e sull'«utilizzo estensivo della telematica e dei dati». Grazie al piano Unipol intende anche «rafforzare il proprio primato in Italia nell'assicurazione Danni», dove è leader «in termini di portafoglio clienti, quota di mercato, rete distributiva e per numero di scatole nere installate» ed estendere questa
«leadership agli ecosistemi Mobility, Welfare e Property», offrendo ai clienti competenze e soluzioni integrate.

Per raggiungere questi obiettivi il gruppo intende seguire cinque direttrici che comprendono l'eccellenza tecnica, con un combined ratio auto che scenderà al 92,5% e non auto al 90%, l'eccellenza distributiva, che farà leva sulla prima rete agenziale italiana e sullo sviluppo degli accordi di bancassurance e delle partnership, sugli investimenti in persone e tecnologie. Il tutto creando «valore condiviso e sviluppo sostenibile» attraverso l'aumento al 30% dei prodotti con impatto sociale e ambientale e a 600 milioni di euro gli investimenti per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda Onu 2030.

In particolare il piano industriale di Unipol prevede entro il 2021 l'uscita di 600 persone, attraverso l'adesione al fondo di solidarietà, e l'assunzione di 300 nuovi dipendenti, così da ridurre l'età media di circa 2 anni e arricchirsi di «nuove competenze che contribuiranno allo sviluppo e alla evoluzione del Gruppo». Per le uscite incentivate verranno accantonati 90 milioni di euro nell'arco di piano. Per quanto concerne la tecnologia, nell'arco di piano sono previsti oltre 200 milioni di euro di investimenti IT di cui oltre 50 milioni per la digitalizzazione, l'ottimizzazione dei processi e l'evoluzione dei sistemi "core"; è altresì prevista l'automatizzazione dei 100 processi più importanti del gruppo.

Il nuovo piano industriale triennale di Unipol prevede un utile netto cumulato di 2 miliardi di euro, cedole complessive per 600 milioni e un indice di solvibilità compreso tra il 140 e il 160% del minimo regolamentare. Nel 2021 sia la raccolta danni che quella vita sono attese in crescita di 750 milioni sul 2018, a quota, rispettivamente, 8,7 miliardi e 5 miliardi di euro. Il combined ratio al netto della riassicurazione scenderà al 93%, in calo dell'1,2%sul 2018. UnipolSai, la controllata assicurativa del gruppo, il conseguimento di 2 miliardi di utili cumulati e la distribuzione di 1,3 miliardi di dividendi nell'arco di piano. 

«Facciamo dei piani, ci diamo degli obiettivi e li realizziamo non facciamo fuoco e fiamme, non vendiamo sogni agli investitori e ai clienti, facciamo quello che diciamo, questo è quello che è stato nel triennio precedente e in quelli precedenti, da quando mi onoro di guidare questo gruppo», ha sottolineato Cimbri. «Ci proponiamo oggettivamente degli obiettivi ambiziosi, con volumi importanti, ma è uno sforzo realizzabile e soprattutto in cui tutto il nostro gruppo è assolutamente concentrato, infatti nel primo trimestre siamo partiti col piede giusto», ha continuato il numero uno del gruppo. Il piano, ha aggiunto, «conferma la nostra forte vocazione retail e i grandi gruppi durano nel tempo quando hanno una solida base retail». «Costruiremo la fortuna del gruppo Unipol in un modo sempre più industrializzato, con meno margine per gli errori individuali ma lasciando spazio, quando serve, alla creatività: saremo leader ancora per tanti anni in futuro», ha proseguito. 

UnipolSai conferma, con la politica dei dividendi contenuta nel piano industriale, «una redditività importante sulle valutazione di mercato tra le più alte non solo del settore assicurativo ma dell'intero panorama dei titoli quotati sul mercato nazionale», ha quindi sottolineato Cimbri. «Un miliardo e 300 milioni corrispondono a un rendimento sui prezzi correnti superiore al 6%, attorno al 6,3-6,4%, con una redditività in crescita e che noi riteniamo sostenibile» ha aggiunto. «L'uscita dai rischi di natura bancaria», ha proseguito il manager, ha permesso di «premiare ulteriormente» anche «chi ha avuto fiducia nella crescita e nella solidità di Unipol» a livello di holding. «Anche in questo caso parliamo di una redditività analoga con uno yield superiore al 6%». «Noi abbiamo una politica di forte attenzione alla redditività di chi ha creduto e continua a credere investendo nel gruppo. L'abbiamo fatto storicamente e lo faremo anche nel prossimo triennio», ha rimarcato ancora Cimbri. 

Il numero uno del gruppo ha poi ribadito che la capogruppo non ha intenzione di accorciare la catena di controllo fondendosi con la controllata UnipolSai. «Considerati i costi della holding e le dimensioni del gruppo, da un'eventuale fusione ricaveremmo sinergie di costi marginali e nel contempo perderemmo diverse opportunità di natura strategica», potendo oggi manovrare, a livello di holding, gli asset in portafoglio. «Nel trade-off tra efficienza ed efficacia noi preferiamo che la struttura sia più efficace anche se meno efficiente», ha detto Cimbri.

Cimbri ha inoltre confermato che Unipol salirà al 20% di Bper entro il «entro il primo semestre» dell'anno, ricordando che, una volta arrivato a quel livello, la quota verrà classificata a patrimonio netto nel bilancio consolidato di Unipol in quanto il gruppo «avrà un'influenza notevole» sulla banca modenese. La contabilizzazione a patrimonio netto farà emergere una plusvalenza di «diverse centinaia di milioni di euro che impatterà sul risultato contabile del gruppo ma non tenetene conto - ha detto Cimbri agli analisti - perché è semplicemente estetico». Cimbri ha poi precisato che Unipol non ha fatto alcuna richiesta a Bper di entrare in cda anche se «non è detto che in futuro faremo la stessa scelta di stare fuori» dal consiglio.

Cimbri ha quindi criticato la redditività della banca e in particolare un dividendo, a suo dire non troppo generoso. «Nel piano di Bper c'è un 25% di payout che anche nel settore bancario non è un Everest», ha detto. Nel corso della presentazione del piano Cimbri aveva scherzato con gli analisti, accusando l'amministratore delegato di Bper, Alessandro Vandelli, di «avarizia» per un dividendo con cui «non ci si paga neanche il caffé». «È più generoso al ristorante quando mi paga il pranzo», ha aggiunto affrettandosi a sottolineare che la sua era solo «una battuta».

Unipol prevede poi di fare «diverse acquisizioni di società specializzate che fungeranno da acceleratore ai nostri business», ad esempio nel settore «del noleggio, dell'intermediazione di auto usate». «Stiamo guardando diverse cose, se mi chiede di assicurazioni no, anche perché in Italia non vedo opportunità interessanti per noi perché date le dimensioni, la capillarità e la massa critica che abbiamo un'acquisizione ci può dare più fastidi che vantaggi», ha poi precisato Cimbri, che ha escluso «strategie sull'estero» come pure interesse per l'asset management.

Il piano industriale del gruppo Unipol prevede che la controllata UnipolRec che si occupa di gestire crediti deteriorati si liberi entro il 2021 di 1,5 miliardi di euro di crediti deteriorati, con un tasso di recupero del 30% e una copertura del portafoglio crediti dell'85%.

Per quanto riguarda invece la controllata alberghiera Unahotel, principale catena alberghiera italiana con oltre 5 mila camere in 40 strutture, l'obiettivo è portare l'ebitda dai 4 milioni del 2018 a 15 milioni di euro nel 2021, con investimenti per 28 milioni di euro destinati al  miglioramento degli standard qualitativi di servizio e di prodotto».

Unipol infine ha approvato i risultati delprimo trimestre dell'anno, chiusi con un utile netto di 171 milioni, in calo del 63,7% rispetto allo steso periodo del 2018, che scontava però una plusvalenza di 309 milioni connessa alla cessione di Popolare Vita. A livello normalizzato e perimetro omogeneo, si legge in una nota, il risultato sarebbe in crescita del 18,7%. La raccolta premi sale a 3,3 miliardi di euro, in crescita del 4,2% a perimetro costante, grazie sia alla crescita del ramo danni (+3,3% a 2 miliardi) che del vita (+5,7% a 1,3 miliardi). 

Piazza Affari infine ha apprezzato il nuovo piano. Unipol avanza del 3,84% a 4,35 euro mentre UnipolSai del 3,85% a 2,43 euro. Per Equita Sim i target di piano di UnipolSai sono «su utile netto e dividendi migliori delle attese» mentre i risultati del primo trimestre sono «leggermente meglio delle stime».

 
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