Tassi, Panetta (Bankitalia): «Il taglio è più vicino, l’inflazione sta calando velocemente»

Al Congresso Assiom Forex il governatore auspica «che la Bce sia coerente con il contesto economico»

Tassi, Panetta (Bankitalia): «Il taglio è più vicino, l’inflazione sta calando velocemente»
di Rosario Dimito
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Sabato 10 Febbraio 2024, 23:55 - Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 15:09

dal nostro inviato 


GENOVA - Nel primo discorso davvero istituzionale, Fabio Panetta ha confermato l’impostazione keynesiana della sua formazione economica, disegnando l’hardware della politica economica che «deve dare certezza agli investitori su una traiettoria discendente del debito pubblico» e con la necessità di «stimolare gli investimenti in grado di accrescere innovazione e produttività».

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Davanti agli operatori finanziari radunati nel 30° Congresso Assiom Forex, con la presenza di grandi banchieri (Gian Maria Gros-Pietro, Massimo Tononi, Giuseppe Castagna, Nicola Maione, Piero Montani), il governatore di Bankitalia ha svolto un’analisi molto alta e incisiva dove ha affermato l’indipendenza della banca centrale mantenendo una distanza responsabile e un approccio costruttivo dalla politica del governo (l’Italia dovrà «imprimere un’accelerazione al consolidamento dei conti pubblici» attraverso «una gestione prudente della finanza pubblica»).

Ma i veri messaggi forti sono stati sulla politica monetaria dove nella prospettiva di debellare l’inflazione, «è cruciale che le prossime decisioni siano coerenti con il quadro macroeconomico che abbiamo di fronte». Panetta pone la distanza ravvicinata di marzo quando la Bce farà l’esercizio di previsione e «offrirà utili elementi per valutare le prossime azioni di politica monetaria». Il mercato attende «le diverse opzioni per l’intero sentiero di normalizzazione monetaria».

E senza sbilanciarsi, con un mix di aspettative e rigore di analisi, suggerisce: il momento del taglio dei tassi «si sta rapidamente avvicinando», andranno fatti in modo «tempestivo e graduale», ha chiosato il governatore, per non compromettere l’obiettivo di stabilità. Comunque «l’inflazione sta diminuendo a una velocità pari o superiore a quella per cui era aumentata». Così come il dubbio che non si raggiunga l’obiettivo del 2%. Gli effetti della restrizione monetaria «si stanno rivelando più forti di quanto stimato in passato dalla Bce» e si abbattono sul credito a famiglie e imprese. La normalizzazione monetaria deve soggiacere a tre condizioni: il processo di disinflazione sia in una fase avanzata; il calo dell’inflazione continui, per avviare la normalizzazione monetaria serve che il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione non sia compromesso da un eventuale taglio dei tassi. 


SOFFERENZE
Panetta esorcizza anche le ultime ritrosie degli scettici sul taglio: l’andamento dei salari. Un recupero del potere d’acquisto dei salari «dopo le perdite subite», grazie agli aumenti e al calo dei prezzi «è fisiologico e potrà sostenere i consumi e la ripresa dell’economia». Il pil nel 2023 è cresciuto dello 0,7%, stessa metrica quest’anno, l’inflazione dello 0,9% a gennaio, «resterebbe inferiore al 2% nel 2024». Oggi «bisogna trarre il massimo beneficio dalle riforme e dagli investimenti del Pnrr che possono innalzare la crescita potenziale».


In questo quadro, le banche sono solide e guadagnano grazie anche all’aumento dei tassi che «si è prontamente trasmesso ai ricavi da interessi». Ma attenzione, «resta prioritario mantenere un’equilibrata struttura per scadenza delle attività e passività». Panetta annuncia: «La Vigilanza sta valutando l’accuratezza e affidabilità dei piani di provvista delle banche, l’attenzione sarà rivolta in particolare agli intermediari con minore diversificazione».  I tassi hanno fatto guadagnare le banche ma hanno un risvolto negativo, perchè «su orizzonti estesi hanno ripercussioni sulle condizioni finanziarie delle famiglie e imprese». E secondo via Nazionale «la qualità dei prestiti peggiorerebbe nel prossimo biennio».
 

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