Superbonus, il salva-lavori nella Manovra? Ipotesi Sal straordinario per i condomini fino al 31 dicembre

Il viceministro Maurizio Leo: "Irpef a due aliquote obiettivo finale della nostra riforma fiscale"

Superbonus, il salva-lavori nella Manovra? Ipotesi Sal straordinario per le spese sostenute dai condomini
di Luca Cifoni
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Sabato 16 Dicembre 2023, 23:22 - Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 11:50

Sulla legge di Bilancio si preannuncia una maratona notturna: la commissione Bilancio del Senato è convocata per stasera, con l’obiettivo di definire il testo entro la mattinata di domani e poi dare inizio all’esame in aula mercoledì. Due i punti ancora da definire: da una parte l’eventuale emendamento che punta a salvare i lavori del superbonus nei condomini, permettendo di comunicare un ulteriore stato di avanzamento dei lavori (Sal), dall’altra la ripartizione tra le forze politiche del cosiddetto “tesoretto”, la dotazione finanziaria destinata ai parlamentari per gli emendamenti di loro interesse.

Superbonus 110, in arrivo il “salva lavori”: Sal straordinario per le spese sostenute (e stop del 31 dicembre)

L’APERTURA
Il tema superbonus resta al centro dell’attenzione, dopo la parziale apertura di venerdì da parte del ministro Giorgetti: si parla comunque di una soluzione per il 2023 e non di una proroga all’anno successivo.

I relatori Liris (Fdi) e Damiani (Fi) intendono valutare la possibilità di inserire la norma già nella legge di Bilancio. Sono ancora in corso le valutazioni tecniche con il ministero dell’Economia, che vertono sull’onerosità di questo correttivo, anche se come accennato si tratterebbe comunque di risorse relative all’anno in corso e quindi almeno sulla carta già stanziate. In alternativa resterebbe lo strumento del tradizionale decreto Milleproroghe, atteso per gli ultimi giorni dell’anno.

Come accennato, la novità consisterebbe nel prevedere la possibilità di un ulteriore Sal per i condomini che hanno già sfruttato i due già previsti (relativi ciascuno al 30 per cento dei lavoratori) ma non sono ancora arrivati alla fine. In questo modo potrebbe beneficiare della detrazione al 110 per cento anche la quota ulteriore di spesa, che altrimenti sarebbe destinata a ricadere nel meno vantaggioso 70% del 2024. La scadenza temporale resterebbe quella del 31 dicembre, con possibilità tecnica di inviare le fattura alla piattaforma informatica entro il successivo 12 gennaio. In ogni caso a Via Venti Settembre resta chiusa la porta su una vera e propria proroga, su cui però continua a insistere Forza Italia.

Sul piano politico la serata di oggi dovrebbe servire a raggiungere un’intesa tra maggioranza e opposizione sull’utilizzo dei 100 milioni disponibili per la copertura delle rispettive proposte di modifica. Sembra esclusa la possibilità di un incremento della cifra disponibile. Sessanta dovrebbero andare alle forze di maggioranza, quaranta a quelle di opposizione, che hanno deciso di concentrare le proprie risorse sul tema dei fondi contro la violenza sulle donne.

LO SCHEMA
Rientrano nella manovra, anche se non sono nel testo della legge di Bilancio, anche le modifiche all’Irpef. Lo schema a tre aliquote vale per il 2024; secondo il vice-ministro dell’Economia Maurizio Leo l’obiettivo finale è un’imposta con due aliquote, che sarebbero fissate al 23 e al 35 per cento. Scomparirebbe quindi, a vantaggio dei redditi medio alti, quella attualmente fissata al 43%.
 

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