A Piazza Affari, dove lo spread chiude comunque in leggero calo a 286 punti base, l'Ftse Mib archivia la seduta a -1,77% ai minimi da due anni (un passivo di oltre il 15% da inizio anno) giù anche Francoforte (-1,54%) e Parigi (-1,47%) mentre Londra limita il passivo allo 0,71% grazie al forte calo della sterlina.
Piazza Affari è stata penalizzata soprattutto dai ribassi di Mediaset (-5% sul downgrade di Jp Morgan), Fca (-3% in linea con il settore auto europeo) e del comparto della moda con Moncler che cede oltre il 5%. Giù anche i petroliferi, a partire da Saipem (-4,5%) che scontano la nuova flessione del greggio dopo il balzo di venerdì scorso: oggi il Wti cede l'1,2% sotto 52 dollari al barile. A Milano, tengono soltanto Recordati (-0,6%) e le utility con Snam e Terna. Fuori dal listino principale brilla Astaldi (+23%) in quella che è una settimana cruciale per il futuro del gruppo di costruzioni con il possibile deposito del piano per il concordato preventivo in Tribunale, anche in relazione alle possibili offerte di Salini-Impregilo e dei giapponesi di Ihi.
A Piazza Affari uno dei casi del giorno è Mediaset, che perde oltre il 5% sul downgrade sancito da Jp Morgan: secondo la banca d'affari Usa, che ha tagliato il target price del titolo da 3,1 a 2 euro, il Biscione è il broadcaster più costoso tra quelli che copre ed è a premio del 40% rispetto ai competitor anche alla luce del deterioramento del contesto macro italiano.
Pesanti realizzi anche sulla moda, che era risalita venerdì, con Moncler in rosso del 5,1% e Salvatore Ferragamo del 2,7% nuovamente sotto quota 20 euro. Il calo dello spread, e in generale i rendimenti obbligazionari su livelli più moderati, favoriscono le utility a partire da A2A (+0,1% nel finale) ed Enel (-0,1%). Banco Bpm (-1%) fa meglio degli altri istituti nel giorno del cda che potrebbe decidere sulla cessione di 8 miliardi di Npl e della loro piattaforma di gestione.
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