"In Italia – ha ricordato –, il referendum abrogativo è il principale strumento di democrazia diretta previsto dalla Costituzione. Gradualmente, tuttavia, ha assunto sempre di più un ruolo suppletivo finendo per svolgere una funzione di sollecitazione di fronte all'inerzia legislativa del Parlamento. In tal senso, l'affluenza registrata oggi è un dato che appare in linea con l'alto livello di astensionismo presente nel nostro Paese, pari almeno al 30%".
"Ad ogni modo, come evidenziato dal Presidente della Repubblica Mattarella nel discorso di insediamento, appare evidente la necessità di avviare un profondo processo riformatore che deve interessare sia il referendum nella sua essenza, sia il versante della giustizia, al fine di sanare le maggiori criticità attualmente esistenti. Un monito che chiama in causa le singole forze politiche in vista dell'imminente voto finale al Senato sulla riforma Cartabia previsto per mercoledì 15 giugno", ha concluso il professor Celotto.
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