LA TENSIONE

Perde il reddito di cittadinanza e getta benzina nella stanza del sindaco a Terrasini

Dall'Umbria alla Puglia, giornata di caos e tensione

Reddito di cittadinanza, uomo lo perde e minaccia di dare fuoco alla stanza del sindaco. Montano le proteste

Umbria chiede "risorse alternative"

«Ora sia i Comuni sia tante famiglie sono senza riferimenti. Il governo trovi il modo di stanziare subito risorse alternative, altrimenti il rischio di forti tensioni sociali è dietro l'angolo»: Lo afferma il presidente umbro di Autonomie locali italiane, Massimiliano Presciutti in merito all'invio da parte dell'Inps di un sms per la sospensione del reddito di cittadinanza, da fine luglio, ad una parte dei percettori. «Anche in Umbria - sottolinea Presciutti - tante famiglie si rivolgono presso i servizi sociali dei Comuni, dopo la decisione del governo di tagliare il reddito di cittadinanza con una fredda comunicazione arrivata tramite Sms ai cittadini. La cosa più grave è che si scaricano sui Comuni responsabilità che non si hanno, mettendo in ulteriore difficoltà tanti nuclei familiari provati dalla crisi economica e dall'aumento indiscriminato e incontrollato dei prezzi».

 

 

Il sindaco di Terrasini: "Sono stati attimi di paura"

«Sono stati attimi di paura e di tensione per fortuna non è accaduto nulla di irreparabile». A dirlo all'Adnkronos è Giosuè Maniaci, sindaco di Terrasini (Palermo) dove questa mattina un disoccupato di 60 anni ha tentato di dare fuoco alla stanza del sindaco e anche a se stesso. «Era già venuto una prima volta stamattina - dice -per dirmi che da oggi gli toglievano il reddito di cittadinanza. Poi è tornato con la tanica di benzina ed è salito dicendo Brucio il comune se non mi date soldì, perché io glo avevo detto che non potevo aiutarlo». Noi comuni non possiamo fare fronte a tutto questo - dice Maniaci- Abbiamo bisogno di aiuti. Non può essere il Comune ad avere queste competenze».

In Puglia rdc "perso da 12mila famiglia"

«Non solo il governo Meloni abbandona 170mila famiglie sospendendogli il Reddito di cittadinanza, ma ora ha anche il coraggio di accompagnare questa furia ideologica a dichiarazioni inconcepibili. Come quelle del capogruppo FdI alla Camera, Foti, o del ministro Ciriani. Mi chiedo con quale coraggio si possa affermare che chi può deve andare a lavorare quando il Governo non ha ancora fatto partire i fantomatici corsi di formazione».

Lo dichiara in una nota Leonardo Donno, deputato M5S componente della commissione Bilancio e coordinatore regionale pugliese. «Ciriani & Co - scrive - farebbero bene a chiedere scusa e preoccuparsi del modo in cui stanno trattando i sindaci, lasciati da soli in una fase così delicata. I numeri sono preoccupanti: tra le Regioni con il più alto numero di cancellazioni di Rdc c'è anche la Puglia, dove circa 12mila nuclei familiari perderanno il sostegno. E la cifra è destinata a crescere. La strategia dell'esecutivo di cercare a tutti i costi di spostare l'attenzione scaricando le proprie responsabilità sugli altri è ridicola».

 

 

De Luca: "Sms un trauma sociale da evitare"

«Credo che sia stato un intervento sbagliato da parte del Governo. Inviare un sms per informare decine di migliaia di persone che da inizio agosto non avranno un aiuto è un trauma sociale che avremmo dovuto fare di tutto per evitare». Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, interpellato sulla comunicazione della stretta all'erogazione del reddito di cittadinanza giunta dall'Inps via sms. «È chiaro che si sapeva che c'era questa scadenza - ha aggiunto De Luca - ma quando parliamo di famiglie, di persone, non possiamo usare l'algoritmo o l'sms, bisogna fare un lavoro di preparazione. L'intervento del Governo esclude dal taglio le famiglie con minori a carico, con persone sopra i 65 anni e disabili: questa cosa andava preparata meglio, perché queste famiglie hanno avuto la sensazione di aver perduto tutto». Secondo De Luca «è una materia che va gestita con grande rigore ma con la sensibilità necessaria, non possiamo avere rapporti con le famiglie come se fossero oggetti. Manteniamoci tranquilli, evitiamo ovviamente esasperazioni, ma cerchiamo di aprire un dialogo con i Comuni, con le persone. Affrontiamo questo tema con la sensibilità, la delicatezza necessaria. Non sono in contraddizione le esigenze di solidarietà con le esigenze anche di soluzione di criticità e di anomalie che si sono registrate».

Un disoccupato di 60 anni dopo avere ricevuto la notizia do non ricevere più il reddito di cittadinanza si è presentato questa mattina bella stanza del sindaco di Terrasini (Palermo) tentando di dare fuoco alla stanza del sindaco, gettando della benzina a terra e versandola anche su se stesso. Ma è stato fermato in tempo. «Brucio il Comune se non mi aiutate», ha detto al sindaco Giosuè Maniace. Il sindaco ha subito chiamato i carabinieri che hanno portato via l'uomo in ambulanza.

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