"Le misure messe in campo dal Governo fino ad ora hanno evitato il peggio, ma è necessario continuare ad intervenire a sostegno delle imprese e delle famiglie", commenta Patrizia De Luise, presidente nazionale di Confesercenti, proponendo di "sostenere il tessuto produttivo, ottimizzando gli interventi a favore delle imprese" per poter "gestire questa fase transitoria".
Una crisi che colpisce le Regioni con diversa intensità
Il calo dei redditi - sottolinea Confesercenti - coinvolge tutto il territorio nazionale con intensità diversa: le perdite più consistenti in dell'Emilia-Romagna con 2.202 euro di reddito in meno a famiglia, ma sono penalizzate anche le Marche (-1.979 euro a famiglia), il Piemonte (-1.619 euro) e la Valle d'Aosta (-1.658 euro). Più resilienti la Puglia (-488 euro a famiglia) e la Liguria (-897 euro).
Gli autonomi sono i più colpiti
Guardando alle varie tipologie di lavoratori, come prevedibile, gli autonomi sono i più penalizzati con una perdita di reddito del -13% (-40 miliardi), seguiti dai dipendenti privati, che registrano un calo dell'11% (-62 miliardi), per una perdita totale di oltre 100 miliardi di euro.
Aiuti a pioggia non basteranno
A compensare il crollo, l'aumento dei trasferimenti di Stato, che quest'anno dovrebbero incidere positivamente sui redditi per circa 70 miliardi di euro per effetto di provvedimenti pre-Covid (Quota 100, Reddito di cittadinanza, aumenti previsti delle pensioni, incrementi contrattuali dei dipendenti pubblici), e ancora, Cig, bonus, redditi d'emergenza, crediti di imposta e gli altri sostegni introdotti per tamponare l'emergenza. Un fiume imponente di risorse che, però, non basta a ripianare completamente le perdite.
Italiani sempre più formiche
A causa del crollo dei redditi, gli italiani sono diventati ancora più formiche, aumentando il risparmio e praticando tagli draconiani alla spesa. A partire dal lockdown, la spesasi è ridotta di 2.304 euro in media a famiglia. Anche in questo caso, però, si evidenziano differenze regionali, più forti per Valle d'Aosta (-2.915), Veneto (-2.910 euro) e Toscana (-2.820).
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