Poste: più utili e cedola. Una nuova super App e 19mila assunzioni

L’ad Del Fante ha presentato il piano industriale al 2028: «Siamo un pilastro solido del Paese, avanti con la crescita»

Poste: più utili e cedola. Una nuova super App e 19mila assunzioni
di Umberto Mancini
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Giovedì 21 Marzo 2024, 00:20

Poste Italiane svela la nuova strategia industriale. Un piano ambizioso che prevede la crescita di ricavi e dividendi, la trasformazione della logistica che punterà sempre di più sulla piattaforma integrata tra rete fisica e canali digitali e una super App per i pagamenti “su misura” dei clienti. Il modello presentato dall’ad Matteo Del Fante agli investitori, finalizzato alla privatizzazione ormai sulla rampa di lancio, consentirà al gruppo di aumentare la distribuzione dei dividendi con una quota che passerà dal 55 al 65 per cento, un dividendo per azione che passa da 80 centesimi ad almeno un euro nel 2026 e un monte dividendi nei 5 anni di piano (2024-2028) di 6,5 miliardi contro i 3,8 miliardi del quinquennio precedente. 

Gli obiettivi del piano “The Connecting Platform” puntano a portare i ricavi dai 12 miliardi del 2023 ai 13,5 miliardi nel 2028 e il risultato operativo da 2,62 a 3,2 miliardi. L’utile netto si incrementerà da 1,93 a 2,3 miliardi. Forte la spinta degli investimenti che toccano quota 5 miliardi, mentre arriveranno 19 mila assunzioni compensate da 25 mila uscite. Asticella più alta per la gestione delle attività finanziarie destinate a salire da 581 a 624 miliardi.

LA RIVOLUZIONE
La rivoluzione principale riguarda la trasformazione in un operatore della logistica a 360 gradi. Come? Si baserà sulla «costruzione di una rete tecnologica orientata al futuro, per diventare un operatore logistico end-to-end, trasformando la rete postale in un network sempre più guidato dalla gestione dei pacchi». Con lo sviluppo di una joint venture nel settore immobiliare per la gestione del business dei pacchi. Nel periodo si stima che il settore della logistica possa portare 700 milioni di ricavi aggiuntivi. Introiti che supereranno abbondantemente quelli della corrispondenza: oggi da quest’ultimi arrivano 2 miliardi di ricavi e 1,4 miliardi dai pacchi. Nel 2028 sono previsti 1,6 miliardi da corrispondenza e 2 miliardi dalla logistica. L’ebitda del settore è destinato a salire da 0,8 a 1,8 miliardi. 

Nei servizi finanziari Poste «trarrà vantaggio dal trend macroeconomici e di mercato favorevoli, tra cui la chiusura di filiali bancarie nei piccoli comuni, indirizzando le esigenze finanziarie dei clienti retail e delle piccole e medie imprese attraverso gli uffici postali», si spiega nella nota diffusa. 

La diversificazione continuerà a dare buone risultati.

Nella vendita di energia e gas si passerà da 800 mila contratti a fine 2024 a 2,5 milioni nel 2028. Soddisfatto l’ad Del Fante: Poste è ormai un pilastro solido per l’Italia. «Con questo nuovo piano strategico - ha detto il manager- stiamo rimodellando il nostro business, per cogliere una crescita sostanziale: con il nuovo modello di servizio commerciale progettato per ottimizzare il valore della nostra piattaforma, e con la trasformazione logistica, che fa evolvere il nostro modello in una rete all’avanguardia, preservando la sostenibilità finanziaria del business della corrispondenza e dei pacchi». Verrà poi sviluppata la consulenza nei servizi finanziari per «coprire al meglio tutte le esigenze, adattando la nostra rete ai clienti invece di chiedere a loro di adattarsi a noi». Confermato il focus sulle polizze e nei servizi Postepay. Quest’ultimi hanno raggiunto l’obiettivo di creare un ecosistema di pagamenti efficiente a cui si sono aggiunti i servizi per la casa e la famiglia, come fibra ed energia, sfruttando proprio la piattaforma omnicanale.

DIGITALE
L’introduzione della super App semplificherà la vita dei clienti che con un solo gesto avranno accesso a tutti i servizi di Poste. Una App personalizzata che - ha concluso Del Fante - aumenterà anche la nostra redditività». Proseguirà poi la spinta al progetto Polis che - come ha detto il dg Giuseppe Lasco - resta centrale per aiutare i piccoli comuni. Ribadita infine l’infondatezza delle critiche all’operazione PagoPa. «Non ci opponiamo - ha aggiunto Lasco - né facciamo battaglie con nessuno, tanto meno con sistema bancario. E’ il Governo, il Mef che ha deciso e deciderà le cose da fare in funzione della norma deliberata».
 

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