Popolare del Lazio-Blu Banca!: «Così abbiamo creato un caso di scuola in Italia»

Il Presidente Capecelatro spiega la complessa operazione

Popolare del Lazio-Blu Banca!: «Così abbiamo creato un caso di scuola in Italia»
di Rosario Dimito
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Giovedì 27 Aprile 2023, 17:03 - Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 18:14

Una banca cooperativa che controlla una spa. Nel Gruppo Popolare del Lazio (B.P.L.) che possiede il 100% di Blu Banca!, questa specificità ne fa un unicum in Italia che è anche un punto di forza facendola diventare un caso di scuola. «Questa “ambiguità” del Gruppo è un unicum in Italia: le banche in forma di cooperativa e le banche in forma di s.p.a. sono infatti nettamente separate e spesso in contrapposizione», spiega Edmondo Maria Capecelatro, 75 anni, notaio di Roma, dal 2017 presidente di Popolare del Lazio che sei anni fa ha acquisito da un gruppo di soci l’ex Banca della Tuscia, ora Blu Banca! che non se la passava bene e Bankitalia ne impose una specie di salvataggio da parte di un istituto solido e in salute, polo aggregante per successive acquisizioni grazie alla gestione di Massimo Lucidi. «Questa “ambiguità” è stata voluta con determinazione e consapevolezza ed ha ragioni molto precise. Riunendo in un unico Gruppo i due tipi di banche si è voluto negare la loro storica contrapposizione, più ideologica che sostanziale, ed affermare invece la possibilità di far fruttare la loro diversità e quindi di godere dei diversi vantaggi che ciascun tipo può offrire», prosegue Capecelatro, uno dei più prestigiosi e competenti notai italiani che ha svolto la professione per 41 anni: ora è in pensione, ma continua ad esercitare nello studio al centro della capitale con il titolo di avvocato. Da fine giurista ed esperto di diritto societario, Capecelatro ha gestito in punta di diritto confrontandosi con Bankitalia la complessa operazione societaria su Blu Banca!. E' possibile affermare che l'indirizzo tracciato da un giurista del suo livello è servito a via Nazionale per costruire un precedente prezioso per il futuro. Blu Banca! ora ha sede a Roma, opera con 53 filiali in tutta la regione del Lazio: di recente è stato aperto uno sportello a Rieti. La Popolare del Lazio, invece, con 10 filiali continua a presidiare il territorio d’origine di Velletri e svolge il ruolo di capogruppo. «La Banca in forma di cooperativa ha sicuramente un miglior rapporto con i suoi soci in quanto il voto capitario impedisce che vi sia un socio dominante, con conseguente emarginazione degli altri soci, come è invece nelle s.p.a.», prosegue il presidente-notaio. «Queste però hanno un miglior rapporto con il mercato dei capitali in quanto capaci di attrarre quegli investitori istituzionali che rifuggono dalle cooperative proprio perché non accettano il voto capitario: per essi il voto deve essere commisurato alla quantità di azioni possedute dal socio». 
La creazione di questo Gruppo, che è unico in Italia, «è stata un’operazione difficile e complessa perché le norme di diritto non sono costruite per favorire le “ambiguità”: o si è una cooperativa o una s.p.a.», continua Capecelatro. «L’operazione si è sviluppata quindi per gradi.

Innanzi tutto la B.P.L. ha acquistato oltre i 2/3 del capitale di una Banca avente forma di s.p.a. e denominata Banca Sviluppo Tuscia s.p.a.: questa Banca era molto piccola (la sede ed una filiale) ed aveva gravi difficoltà economiche. Dopo l’acquisto la B.P.L. ha proceduto alla sua ristrutturazione conferendole 51 delle sue Agenzie e cambiandole anche la denominazione, che è divenuta Blu Banca. La ristrutturazione effettuata è stata così profonda e radicale da doversi definire una rifondazione della Banca. Una rifondazione che ne ha enormemente accresciuto l’efficienza. Gli americani dicono che se vuoi fare un’efficace ristrutturazione di un fabbricato devi abbatterlo e ricostruirlo: ed è quello che in realtà si è fatto con la vecchia Banca Sviluppo Tuscia trasformandola in Blu Banca!». C’è di più. «La straordinaria efficienza di questa nuova Banca e dell’intero Gruppo - conclude Capecelatro - è comprovata dagli ottimi risultati di bilancio e dalla eccezionale modernità tecnologica raggiunta. Nel 2021 la B.P.L. è risultata in Italia la seconda Banca per aggiornamento tecnologico, preceduta soloda UniCredit».  B.P.L. ha chiuso il bilancio 2022 che sarà approvato dall'assemblea di mercoledì 3 maggio, con un utile netto di 15 milioni in crescita di oltre il 10% rispetto all'anno prima.

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