A inizio anno la notizia aveva fatto scalpore. Mai prima di allora la carenza di personale era stata tale da dover far ricorso a medici somministrati dalle cooperative per coprire i turni nei pronto soccorso del Viterbese. E invece nel 2023 prima sono stati assoldati per tre mesi, ora è arrivato il rinnovo per un bimestre (fino a metà giugno).
La vicenda ha radici lontane ed è comune anche al resto d’Italia: i medici mancano e le difficoltà maggiori si riscontrano proprio nei servizi d’emergenza degli ospedali. Da quattro anni ormai la Asl di Viterbo cerca in ogni modo di reperire le figure mancanti, ovvero almeno 15 medici. Dal 2019 a oggi si sono susseguiti avvisi pubblici, mobilità, bandi per contratti a tempo indeterminato e non. Ma i riscontri sono sempre stati insufficienti. Fino al punto di rottura toccato a fine 2002 quando “al fine di garantire i Livelli essenziali di assistenza, come richiesto anche dalla direzione strategica” è stato necessario “attivare un servizio di copertura di turni di guardia medica diurna e/o notturna presso i pronto soccorso aziendali con figure professionali che svolgano attività di pronto soccorso mediante procedura negoziata di massima urgenza, per un periodo di mesi tre, oltre eventuali mesi due di rinnovo, nelle more dell’espletamento del concorso pubblico per l’assunzione di dirigenti Medici nella disciplina di Medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza, indispensabile allo svolgimento di tutte le attività necessarie”.
Alla manifestazione di interesse lanciata dalla Asl il 6 dicembre ha risposto solo un operatore economico: l’Altavista società cooperativa sociale.
E siamo infatti alla proroga. A richiederla Lorena Cipollone, direttore dell’unità operativa complessa di Pronto Soccorso e Medicina D’Urgenza, essendo ancora in fase di espletamento del concorso pubblico per l’assunzione di dirigenti Medici. Importo massimo stimato, 170.820 iva esente.
I camici bianchi in prestito dalle coop ai pronto soccorso di Viterbo, Tarquinia e Civita Castellana, costano circa 110 euro l’ora, più iva, cifra di circa quattro volte superiore a quella percepita dallo specialista in servizio nello stesso reparto, come dipendente della Asl. Al momento, i medici che mancano all'appello nei pronto soccorso sono quindi coperti tramite figure non dipendenti, prima partite iva e da quest’anno tramite coop, più costose rispetto a chi ha un contratto diretto con l'azienda.
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