"Siamo surclassati da richieste di far partire immediatamente il decreto flussi per la stagione invernale ma manca personale italiano e serve personale straniero. Dobbiamo correre, servono infrastrutture di ogni tipo. Questo cambiamento epocale - ha rimarcato il ministro - impone ragionamenti molto più veloci e pressanti sul tema infrastrutture soprattutto su quelle ferroviarie per troppo tempo dimenticate. Ci si è concentrato solo sull'alta velocità. Ma per collegare i tanti borghi serve integrare le reti ferroviarie anche minori e un trasporto su bus non inquinante".
"Adesso c'è da pensare alla stagione invernale - ha proseguito Garavaglia - e poi il tema dei fondi del Recovery. E' importante che ci sia il ministero del turismo, in grado di attrarre fondi per un settore trasversale. Si parte dalla promozione, che è fondamentale sul digitale e molti investimenti vanno in questa direzione, per poi proseguire con l'ospitalità, i trasporti, la ristorazione e la promozione enogastronomica".
L'Europa chiede anche riforme strutturali come ha evidenziato Francesco Paolo Sisto, sottosegretario alla Giustizia: "Il tempo è il comune denominatore per tutte le riforme. Per rendere procedure certe ed efficienti e per garantire i diritti fondamentali dei cittadini. I tempi della giustizia sono assolutamente inadeguati nel nostro Paese. Dobbiamo recuperare la dimensione costituzionale dei processi. Un processo troppo lungo vanifica i diritti sostanziali. Il 54% delle pendenza civili riguarda i processi tributari. Aver privilegiato l'utilizzo dei fondi Pnrr per accelerare i processi è stato un primo passo importante. Le riforme non si fanno solo con le norme ma anche con risorse, strutture e mentalità. Il recentissimo provvedimento sulla crisi d'impresa ha cambiato il paradigma trasformando il momento di crisi di un'impresa in una opportunità e vantaggio. Imprese e professionisti - ha aggiunto Sisto - diventano partner dello Stato con i primi garanti della legalità e le seconde come luogo della legalità e del rispetto delle regole. Questo salto di qualità è nello spirito delle riforme. Se non le completiamo si corre il rischio di perdere le risorse del Pnrr".
E sul tema delle riforme è intervenuto anche Marco Cuchel, presidente dell'associazione nazionale Commercialisti: "La riforma della giustizia tributaria è un punto fondamentale del decreto fiscale. Occorre una riforma integrale come sistema perché la giustizia tributaria è l'ultimo baluardo a difesa del contribuente rispetto allo strapotere dell'Agenzia delle Entrate. Tra contribuente e Fisco deve esserci un riequilibrio organico e non solo spot. La commissione interministeriale dove siamo stati auditi ha fatto un lavoro importante ma dobbiamo essere presenti in modo funzionale. Ci vuole una giustizia tributaria veloce, equa e indipendente. Perché ciò avvenga auspico il passaggio dell'intero impianto dal Mef alla presidenza del Consiglio o al ministero della Giustizia, investendo di più sul capitale umano e sulle risorse per le segreterie delle commissioni tributarie".
© RIPRODUZIONE RISERVATA