Con il nuovo anno via libera a Quota 102. Dallo scorso 7 gennaio si possono infatti inviare all’Inps le domande per andare in pensione con almeno 64 anni d’età e 38 di contributi. Due anni d’età in più rispetto allo schema di Quota 100, l’anticipo pensionistico voluto dall’allora governo gialloverde e andato in soffitta lo scorso 31 dicembre, dopo tre anni di sperimentazione. La nuova misura “ponte”, che prevede una somma tra età anagrafica e contributiva che arrivi a 102, durerà per l’intero 2022, in attesa di una riforma strutturale che governo e sindacati hanno iniziato a discutere per garantire maggiore flessibilità in uscita e non tornare alla Legge Fornero. Il tavolo tra l’esecutivo di Mario Draghi e le tre sigle sindacali andrà avanti almeno per qualche mese, con l’incognita del Quirinale che aleggia su questo come su tanti altri provvedimenti, creando incertezza. Lo schema di Quota 102, comunque, è molto simile al precedente: una procedura snella per fare domanda, requisiti definiti e finestre di accesso. Per superare tutti i possibili dubbi, però, queste le risposte necessarie.
Quota 102, quali requisiti servono?
Per accedere a Quota 102 bisogna avere almeno 64 anni d’età e 38 di contributi, quindi una somma minima tra i due che arrivi a 102.
Come si fa domanda?
Chi possiede le credenziali di accesso Inps (Spid, Cns o Cie) può compilare e inviare la domanda direttamente sul sito www.inps.it, andando nella sezione “Domanda pensione, ricostituzione, ratei, ecocert, ape sociale e beneficio precoci”. Dopo aver fatto l’accesso si deve cliccare su “Nuova prestazione pensionistica”, quindi seguire questo percorso: “Anzianità/anticipata/vecchiaia”, pensione di anzianità/anticipata”, “requisito Quota 102”. Infine vanno selezionati il Fondo e la Gestione di liquidazione.
Possono presentare domanda in cumulo dei periodi di contributi per il diritto a Quota 102 i lavoratori iscritti alle gestioni private, pubblica e spettacolo/sport. Se non si vuole o non è possibile utilizzare il sito dell’Inps si può presentare la domanda tramite un patronato o altri soggetti abilitati all’intermediazione. Infine si può chiamare il Contact center dell’Inps per assistenza.
Quante “finestre” di accesso sono previste?
Si può iniziare a ricevere l’assegno pensionistico, dopo aver fatto domanda, a partire da una delle “finestre mobili” previste per legge. Per il settore privato c’è una porta d’accesso ogni 3 mesi: marzo, giugno, settembre e dicembre. Per il lavoro pubblico, invece, saranno previste due finestre a distanza di circa 6 mesi l’una dall’altra: quindi una a metà anno e l’altra a fine 2022. Non sono coinvolti da queste finestre i lavoratori della scuola, che devono rispettare una finestra di uscita annuale fissata, sempre, il 1° settembre di ogni anno.
Sono previste altre regole?
Per chi usufruisce di Quota 102 è espressamente vietato il cumulo tra pensione e redditi da lavoro. Ricevendo gli assegni pensionistici non si può contemporaneamente avere un rapporto di lavoro dipendente e autonomo, se non per un reddito massimo lordo di 5mila euro annui.
Quanti lavoratori saranno coinvolti?
La misura dovrebbe interessare circa 16.800 persone durante tutto l’anno. Assieme a Quota 102, poi, continuerà ad esserci Opzione Donna e l’Ape sociale. La prima riguarda le lavoratrici dipendenti e autonome con 58 o 59 anni compiuti nel 2021 35 anni di contributi. La seconda riguarderà i lavoratori di 23 categorie gravose, con almeno 63 anni e 36 di contributi (che diventano 32 per gli edili e i ceramisti). Queste due altre misure dovrebbero coinvolgere circa 38mila persone, per un totale di 55mila.
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