Opzione Donna 2022, ecco come aderire e come calcolare se conviene la pensione anticipata

Ai fini del perfezionamento del requisito contributivo valgono tutti i contributi «a qualsiasi titolo versati o accreditati in favore dell’assicurata»

Opzione Donna, ecco come aderire e come calcolare se conviene la pensione anticipata
di Giusy Franzese
4 Minuti di Lettura
Venerdì 14 Gennaio 2022, 16:34 - Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 08:11

Donne stanche di fare due lavori: dentro e fuori casa. Donne che hanno progetti di vita futura in giro per il mondo, Covid permettendo, o semplicemente con più tempo libero da dedicare a se stesse e ai propri hobby. Donne che vorrebbero andare in pensione per mille motivi e ragioni, senza attendere i 67 anni d'età e oltre previsti per la pensione di vecchiaia. Quest'anno ancora si può: Opzione Donna dopo qualche perplessità e molti approfondimenti, come è noto, è stata prorogata con la legge di Bilancio anche a tutto il 2022. Poi si vedrà, il tavolo sulla riforma del sistema previdenziale avviato tra governo e sindacati potrebbe portare infatti a modalità di anticipo della pensione differenti.

Difficilmente - salvo ulteriori proroghe della misura - si andrà sotto il requisito dei 62 anni di età.

Anzi, per ora l'asticella è già a 64.  Quindi le donne che vorrebbero andare in pensione "giovani" farebbero bene a farsi due conti per capire se è meglio approfittare di questa finestra (forse l'ultima) offerta da Opzione Donna. Sapendo che si tratta comunque di una possibilità penalizzante dal punto di vista economico, visto che l'assegno pensionistico verrà calcolato interamente con il metodo contributivo. Ma sapendo anche che, nelle intenzioni del governo le ipotesi di riforma dell'intero sistema previdenziale che dovrebbero entrare in vigore il prossimo anno, prevedono uscite anticipate comunque esclusivamente con il calcolo contributivo.

I REQUISITI

Per usufruire di Opzione Donna servono due requisiti contestuali: aver compiuto entro il 31 dicembre scorso 58 anni d'età se lavoratrici dipendenti (59 se autonome) e aver accumulato almeno 35 anni di contributi. Di fatto la proroga  consente di utilizzare questa forma di pensione anticipata anche alle lavoratrici nate nel 1963 o nel 1962, rispettivamente se dipendenti e autonome. 

Ai fini del perfezionamento del requisito contributivo valgono tutti i contributi  «a qualsiasi titolo versati o accreditati in favore dell’assicurata». Sono però esclusi i contributi figurativi versati per periodi di malattia e disoccupazione. Ricapitolando, sono validi tutti i contributi obbligatori;  i contributi da riscatto; i contributi da riscatto agevolato della laurea; i versamenti volontari; i contributi figurativi; i contributi ricongiunti; i contributi derivanti da ricostituzione della posizione assicurativa.

E' richiesta la cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Non è invece richiesta la cessazione dell’attività svolta in qualità di lavoratrice autonoma.

L'ASSEGNO 

Il calcolo dell'assegno sarà fatto tutto con il metodo contributivo. Il che, in alcuni casi, potrebbe significare un taglio a vita dell'assegno anche del 20/30% della cifra che invece spetterebbe se il caloclo venisse effettuato con il sistema misto (retributivo e contributivo). Tutte le lavoratrici che scelgono opzione donna, avendo come requisito indispensabile almeno 35 anni di contributi, rientrano sicuramente nel sistema misto al quale, come detto, devono rinunciare. L'entità della  penalizzazione varia a seconda del pro-rata retributivo a cui si rinuncia e della progressività della carriera. E' bene che ognuna si faccia fare i calcoli precisi.

LA DOMANDA

Si può inoltrare domanda online tramite sito INPS o chiamando il contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile, o ancora rivolgendosi ad un patronato convenzionato.

LA DECORRENZA

Le domande vanno presentate all'Inps. Per il diritto alla decorrenza della pensione vale il principio delle finestre mobili, ovvero si consegue trascorsi: 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti previsti, nel caso in cui il trattamento pensionistico sia liquidato a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti;
18 mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti, nel caso in cui il trattamento sia liquidato a carico delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.

Le lavoratrici del comparto Scuola e AFAM possono conseguire il trattamento pensionistico rispettivamente a decorrere dal 1° settembre 2022 e dal 1° novembre 2022.

Le lavoratrici che hanno perfezionato i requisiti entro il 31 dicembre 2021 possono conseguire il trattamento pensionistico anche successivamente alla prima decorrenza utile.

La decorrenza del trattamento pensionistico non può essere comunque anteriore al 1° febbraio 2022, per le lavoratrici dipendenti e autonome la cui pensione è liquidata a carico dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) e delle forme sostitutive della stessa, e al 2 gennaio 2022, per le lavoratrici dipendenti la cui pensione è liquidata a carico delle forme esclusive dell’AGO.

© RIPRODUZIONE RISERVATA