«La revisione al ribasso delle stime sul PIL italiano da parte della Commissione Europea, pur in presenza di una moderata crescita, sono un segnale preoccupante e da non sottovalutare, soprattutto alla luce della situazione difficile della Germania, primo mercato per le nostre esportazioni»: queste le parole di Lorenzo Zurino, presidente del Forum Italiano dell’Export, il primo Think tank dedicato alla discussione e al confronto sull’export e il Made in Italy, che raggruppa 2067 imprese, istituzioni ed associazioni per un totale di circa 200 miliardi di euro di fatturato.
Crescita, la Ue riduce le stime: la frenata tedesca pesa su tutta Europa. Italia: +0,8% nel 2024
«L’export che vale oltre un terzo del nostro PIL e continua a reggere nonostante mille difficoltà è vitale per evitare il declino ma oggi più che mai ha bisogno con urgenza di un piano strategico nazionale di sviluppo. Questo dovrebbe contemplare importanti misure a partire da un Ministero per il commercio estero, istituzione prevista in modo molto lungimirante dai padri costituenti e una cabina di regia permanente che riunisca tutte le principali istituzioni dedicate ad export e Made in Italy.