Con ogni probabilità si partirà dalla riforma fiscale. Il primo intervento – su cui sembra esserci intesa tra tutte le forze politiche – sarà la cancellazione dell'Irap.
Restano però i nodi legati ad alcune proposte avanzate dai singoli partiti che Palazzo Chigi ha già mostrato di non apprezzare: è il caso della una dote per i diciottenni a carico dei più ricchi e la flat tax della Lega. Nel secondo caso, l'idea potrebbe essere quella di un'uscita più graduale dal regime agevolato per gli autonomi con ricavi fino a 65.000 euro. Ampiamente condivisa anche la necessità di modificare il terzo scaglione Irpef ma in questo caso a mancare non sarebbero le volontà politiche quanto le risorse. Sul tavolo c'è anche la riforma della riscossione, su cui il MEF ha già inviato una dettagliata relazione al Parlamento.
Altro capitolo fondamentale sarà la nuova legge sulla concorrenza. Dopo il rinvio a fine luglio, la norma dovrà regolare il sistema di realizzazione e gestione delle infrastrutture strategiche, la rimozione di barriere all'entrata nei mercati. Ma dovrebbe avere anche una parte di semplificazioni visto che punta a spingere la produzione di rinnovabili che è frenata dall'iter burocratico. Energia, porti, rifiuti e sanità saranno i capitoli principali del provvedimento di legge. Infine, ci sarà da decidere di cosa ne sarà del Reddito di Cittadinanza. La misura sembra orientata più a un restyling che ad una cancellazione ma ci si aspetta un duro scontro tra M5S e Lega anche in considerazione che contemporaneamente andrà stabilito come superare Quota 100, la misura previdenziale che quest'anno terminerà la fase di sperimentazione.
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