Imu, nuove aliquote dal 2024: cosa cambia e in quali Comuni costerà di più l'imposta sulla casa

Dal prossimo anno i Comuni possono diversificare le aliquote d'imposta, a partire dall'Imu, che colpisce le seconde case. Lo prevede il decreto del Mef del 7 luglio scorso. Cosa cambierà in concreto?

Imu, nuove aliquote dal 2024: cosa cambia e in quali Comuni costerà di più l'imposta sulla casa
di Giacomo Andreoli
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Venerdì 1 Settembre 2023, 17:32 - Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 08:44

L'Imu sta per cambiare. L'imposta sulle seconde e terze case finisce nelle casse degli enti locali, con i Comuni che avranno dal prossimo anno la possibilità di "diversificare", cioè modificare in parte le aliquote, ma solo rispettando determinati criteri, più stringenti del passato. Lo prevede il decreto del ministero dell'Economia del 7 luglio scorso, che attua l’artico 1 del comma 756 della legge 160 del 2019. Un dei problemi di questa imposta è proprio la differenziazione di aliquote tra i comuni e la presenza di varie aliquote legate alle diverse casistiche, generando un numero elevato di provvedimenti. Ma cosa cambierà nel dettaglio dal 2024?

Le nuove regole per l'Imu dal 2024

In generale le delibere di determinazione delle aliquote Imu devono essere approvate dai comuni entro il termine fissato dalle norme nazionali per la deliberazione del bilancio di previsione.

Ogni Comune avrà ora due opzioni di scelta: quelli che vogliono esercitare la facoltà, diversificando le aliquote, dovranno rispettare i principi di "ragionevolezza, proporzionalità e adeguatezza"; quelli che non vorranno diversificare devono redigere una delibera che approva le aliquote individuate dal decreto.

Ogni città dovrà presentare una delibera, con la scelta, entro il 14 ottobre 2024: se non verrà pubblicata entro il 28 si applicheranno le aliquote dall'anno precedente, ma solo una volta che il sistema va a regime.

Per il primo anno, infatti, la mancanza della delibera fa sì che vengano applicate aliquote base, stabilite a livello nazionale.

Come pagare l'imposta

La somma da pagare dipende quindi dalla scelta dei Comuni, che hanno tempo fino alla fine di ottobre 2024, con la novità che verrà attuata solo a partire dal prossimo anno. Non cambieranno invece le modalità di pagamento: il versamento dell'imposta si farà anche nel 2024 con F24, come negli anni precedenti.

La diversificazione può portare ad aumenti, ma per attuarla va sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, che si pronuncia entro quarantacinque giorni dalla data di trasmissione.

Imu, in quali città costerà di più

Per l'Imu sulla seconda casa Roma è la città più cara, con l'imposta che si attesta mediamente sui 2.064 euro. Seguono Milano (2.040 euro) e Bologna (2.038 euro). Le cifre scendono per città come Genova, dove il costo medio è di 1.775 euro, e Torino, dove si pagano circa 1.745 euro. Tra le città meno care ci sono: Sondrio (674 euro), Crotone (672 euro), Catanzaro (659 euro), Gorizia (585 euro) e Asti (580 euro). Con i cambiamenti a partire dal 2024 lo schema dei prezzi in giro per l'Italia non dovrebbe cambiare sostanzialmente, con solo leggeri aggiustamenti.

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