Il 2021 anno del nuovo "miracolo" economico: ripresa trainata da manifattura

Il 2021 anno del nuovo "miracolo" economico: ripresa trainata da manifattura
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Martedì 20 Settembre 2022, 14:45
(Teleborsa) - Il 2021 è stato l'anno della grande ripresa dell'economia italiana. Le aziende che hanno registrato un aumento del fatturato del 25,6% dopo lo choc della crisi pandemica del 2020 (-12,3% il fatturato). E' quanto emerge dall'indagine annuale sulle società industriali e terziarie italiane di grande e media dimensione realizzata dall'Area Studi Mediobanca, che ha analizzato 2145 società italiane che rappresentano il 47% del fatturato industriale e di quello manifatturiero, il 36% di quello dei trasporti e il 41% della distribuzione al dettaglio.

La crescita del fatturato è stata più forte per l'export (+26,5%) che per le vendite nazionali (+25,1%). La ripresa è stata forte e veloce ed ha spinto il fatturato anche al di sopra del periodo pre-pandemico del 2019 (+10,1%).

Le aziende pubbliche, grazie alle attività energetiche (+32,4%) e petrolifere (+15,2%), hanno segnato un recupero (+22,9%) più robusto delle private (+6,6%). Le società industriali hanno registrato una crescita del 13,1% (+9,1% escludendo le energetiche e le petrolifere). La manifattura (+9,3%) conferma le straordinarie capacità del IV capitalismo (+14,3% sul 2019) che doppia i gruppi maggiori (+7,1%).

Il fermo produttivo pandemico e le limitazioni alla mobilità hanno sortito un impatto differenziato e asimmetrico sui settori produttivi, che la successiva ripartenza non ha livellato. Nel segmento manifatturiero, le performance migliori sono state messe a segno da metallurgia (+35,9% sul 2019), elettrodomestici e apparecchi radio-TV (+32,2%), legno e mobili (+19,8%), chimica (+17,4%) e gomma e cavi (+15,1%). Per contro, tessile (-8,7%), abbigliamento (-7,7%) e lavorazioni di pelle e cuoio (-2,7%) restano ancora attardati a fine 2021, insieme al comparto dei media: editoria -8,3%, emittenza radiotelevisiva -6,5% e telecomunicazioni -3,1%.

Gli incentivi fiscali e l'avvio del PNRR che continuano a interessare edilizia, elettrodomestici e arredo dovrebbero agire in senso
favorevole con effetti moltiplicativi anche sul resto dell'economia.

Il valore aggiunto nel 2021 è cresciuto del 3,5% sul 2019, portandosi su valori assoluti che segnano il massimo dell'ultimo decennio, al di sopra del precedente picco segnato proprio nel 2019. Il margine operativo lordo (Mol) è aumentato del 4,1% sul 2019, nonostante il costo del lavoro sia tornato sopra il monte del 2019 in misura pari al 2,9% (nel 2020 si era ridotto del 4,6% per effetto della Cassa integrazione con causale Covid-19). Il margine operativo netto (Mon) è invece sceso dell'1,5% sul 2019, in quanto eroso dai maggiori ammortamenti. La redditività netta del capitale proprio (Roe) al 6,4% ha segnato un valore che, per quanto in ripresa sul 2020 (4,9%), resta inferiore alla media 2015-2019 (7,5%).

Il 2021 ha segnato il livello minimo dal 2013 degli oneri finanziari medi: 2,3% contro il 4,4% del 2013. Nel 2021 gli investimenti materiali sono cresciuti del 10,4% in termini reali sul 2020 che a sua volta ha riportato una flessione del 7,9% sull'anno precedente
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