Energia prima emergenza post elezioni: verso raddoppio tariffe in autunno

Energia prima emergenza post elezioni: verso raddoppio tariffe in autunno
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Lunedì 22 Agosto 2022, 08:30
(Teleborsa) - Non è chiaro se gli aiuti giunti con l'ultimo decreto saranno sufficienti per affrontare l'autunno, che si presenta bollente a causa del persistente aumento dei prezzi del gas e dell'energia elettrica, che rischiano di provocare un raddoppio del costo delle bollette. E' questo il quadro che si presenta a fine estate, dopo che il gas ha toccato nuovi record storici, per effetto dell'ennesima chiusura del gasdotto Nord Stream.

"Sarà importante prendere le misure ai numeri che si stanno delineando per la fine di settembre", spiega in una intervista all'Ansa Stefano Besseghini, presidente dell'Arera, l'autorità che vigila sul mercato dell'energia e del gas, ricordando che si dovrà fare l'aggiornamento delle tariffe elettriche, che sono "molto influenzate dall'andamento del prezzo del gas" e si dovrà "capire se le risorse messe del Decreto Aiuti bis siano sufficienti".

"Bisognerà verificare, per le variazioni tariffarie, se i numeri valutati con largo anticipo a metà giugno hanno bisogno di qualche ulteriore intervento, che dovrà fare il conto con le risorse disponibili", afferma il responsabile dell'Authority, aggiungendo che in caso di blocco totale del gas russo "ci saranno interventi di emergenza sulla diminuzione della domanda, che "passeranno prima dai settori industriali che possono modulare la propria richiesta di gas e colpiranno soltanto in ultima battuta il consumatore domestico, ma mai i consumi critici come ospedali o altri servizi essenziali".

Frattanto, si prospetta per il 1° ottobre un "raddoppio delle bollette", L'allarme è stato lanciato dall'Ircaf, Istituto ricerche consumo ambiente e formazione, facendo il confronto con i prezzi attuali sui mercati all'ingrosso e quelli dell'anno scorso: il gas costa oltre 200 euro a megawattora, pari a oltre 2 euro al metro cubo, mentre il PUN per l'energia elettrica sta a 300 euro a Megawattora.

"La spesa annua, per una famiglia tipo, per 1.400 metri cubi nei primi tre trimestri del 2022 è di 1.382 euro; se confrontiamo la spesa 2022 con il 2020, l'aumento che si registra è del 142%", sottolinea l'Ircaf, spiegando che in caso di ulteriore aumento delle tariffe, la spesa per i primi tre trimestri 2022 si attesterebbe a 872 euro, che sommati all'aumento ipotizzato per il quarto trimestre di 472,5 euro, porterebbe il costo complessivo a 1.344 euro per il 2022, con un aumento di 713 euro pari a a +178% sul 2020. "Se sommiamo la bolletta di gas e energia 2022, il costo annuo della famiglia tipo è pari a 3.454,5 euro", afferma l'Istituto facendo cenno anche all'aggravio prodotto dall'inflazione.

Per l'Ircaf gli aiuti stanziati sinora del governo Draghi, pari a circa 52 miliardi, saranno "insufficienti" a compensare gli ultimi aumenti e dunque il nuovo governo che uscirà dalle elezioni "dovrà di nuovo intervenire". Va considerato anche che la proroga de taglio delle accise è stata spostata solo fino al 20 settembre e dopo quella data potrebbe esserci una esplosione dei prezzi alla pompa.

Se questa è la situazione che si presenta ai partiti in lizza, le "ricette" per far fronte a questa emergenza sono le più disparate. Dal "contratto luce sociale" proposto dal Pd a favore delle famiglie con redditi bassi, all'estensione dei prodotti ad IVA ridotta, soprattutto per i beni energetici, caldeggiata dal centro destra, che punta anche su u ritorno al nucleare "pulito". Quest'ultima ipotesi viene sostenuta anche dal duo Azione-Italia Viva, che puntano anche su un aumento dei rigassificatori. Infine, il Movimento 5 Stelle sollecita una revisione del meccanismo di formazione delle tariffe per "evitare speculazioni".
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