Dompé Holdings investe 3 milioni nella startup innovativa Materias

Nella foto Sergio Dompé ad di Dompé Holdings, Luigi Nicolais presidente Materias e Caterina Meglio ad di Materias
di Federica Simone
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Mercoledì 18 Dicembre 2019, 20:03
Dompé punta sull'innovazione. Con un investimento di 3 milioni di euro la multinazionale farmaceutica entra nel capitale della startup Materias. La startup, che ha sede a Napoli, è specializzata nello sviluppo di tecnologia innovativa nel campo dei materiali avanzati. 

Presieduta dall’ex ministro e già presidente del Cnr Luigi Nicolais, Materias annovera tra i soci fondatori Ibsa Farmaceutici Italia, filiale del gruppo svizzero Ibsa, Mpa Development e We. Nei suoi tre anni di vita (è nata nel luglio 2016) ha raccolto e analizzato oltre 850 tecnologie science-based, firmato accordi di collaborazione con le principali università e centri di ricerca del Paese, depositato 28 domande di brevetto, finanziato oltre 20 progetti di ricerca, con una raccolta fondi che ha raggiunto i 3,4 milioni di euro. 

«Con questo investimento – commenta Sergio Dompé, presidente di Dompé Holdings – arricchiamo il nostro sistema di generazione dell’innovazione partecipando attivamente ad una realtà dinamica, fortemente connessa con il mondo della ricerca italiana e con una importante progettualità nell’ambito dei nuovi materiali». 

«Materias – aggiunge Luigi Nicolais, presidente di Materias - ha l’obiettivo di supportare le tecnologie emergenti nel superamento della cosiddetta "death valley", facilitando il collegamento del mondo della ricerca con quello delle realtà industriali. In questo modo intende supportare sia i ricercatori aiutandoli nello sviluppo di tecnologie innovative, sia gli investitori nel selezionare le tecnologie con maggiori probabilità di arrivare sul mercato, riducendo il rischio dell’investimento». 

La piattaforma tecnologica di Materias annovera progetti in fase di accelerazione verso il mercato nell’ambito dell’ingegneria industriale e civile (stampa 3D di strutture in cemento armato, schiume a gradiente di porosità), biomedica (microaghi per il drug delivery transdermico, soluzioni per la cura di ferite croniche, tessuti antibatterici, peptidi antibatterici) e agro-food (idrogeli per l’irrigazione dei suoli aridi, soluzioni per aumentare la shelf-life di prodotti alimentari).

Tra i progetti più rilevanti figura quello della stampante 3D con elementi in calcestruzzo per la realizzazione di strutture in cemento armato. Questa tecnologia consente di produrre elementi con geometria complessa e di risparmiare fino al 50% di calcestruzzo. Sempre in ambito ingegneristico è in fase di accelerazione un nuovo metodo in grado di realizzare materiali polimerici espansi multistrato da utilizzare in prodotti che necessitano di migliorare le performance in termini di assorbimento di urti o vibrazioni. 



 
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