Difficile allo stato attuale lanciarsi in previsioni certe, troppe però le variabili che rischiano di compromettere seriamente la buona marcia della crescita, dopo il colpo inferto dalla pandemia: gran parte della partita passerà dall'esito dei negoziati in corso tra Mosca e Kiev, ma anche dal perimetro delle sanzioni Ue al quale si sta ancora lavorando e ovviamente dalla risposta Russia che di certo non starà a guardare.
Al netto di quanto successo, intenzione dell'esecutivo confermare il deficit al 5,6% anche con un obiettivo di crescita più vicino al 4% che al 4,7% stimato nel mese di ottobre. Certo è che un inasprimento della crisi energetica nell'ambito delle sanzioni contro la Russia, rischia di far vacillare la struttura dei costi dei progetti PNRR chiamati a dare la spinta per una ripresa strutturale del Paese.
Sul deficit effettivo di quest'anno avanza a grandi passi anche lo spettro del caro energia. In questi mesi, sostanzioso l' intervento del Governo che ha stanziato quasi 15 miliardi per dare un po' di respiro a imprese e famiglie schiacciate dai costi quasi insostenibili delle bollette. Almeno nei piani dell'esecutivo - destinati probabilmente a cambiare - il decreto della scorsa settimana sarebbe dovuto essere l'ultimo. Impossibile però oggi togliere dal campo l'ipotesi di ulteriori rinforzi che però necessiterebbero di un cambio degli obiettivi di deficit.
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