Le mascherine filtranti FFP2 – si legge nella bozza – "rimangono un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio, soprattutto nei contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative. A tal fine, il datore di lavoro assicura la disponibilità di FFP2 al fine di consentirne ai lavoratori l'utilizzo nei contesti a maggior rischio".
Sarà ancora compito del datore – sulla base delle specifiche mansioni e dei contesti lavorativi – individuare "particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali (FFP2), avendo particolare riguardo ai soggetti fragili sulla base di valutazioni del medico competente".
Il lavoratore con la febbre dovrà comunicarlo tempestivamente al datore di lavoro. Queste regole varranno anche per i lavoratori esterni come quelli che in appalto (fornitori, addetti alla pulizia o alla vigilanza). Prevista infine anche la sanificazione periodica dei locali e delle postazioni di lavoro con il lavoratore che sarà "obbligato ad adottare tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani", la necessità di ingresso e uscite scaglionate se possibile e la ventilazione continua dei locali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA