Un piano per l’ammodernamento strutturale e tecnologico delle sedi, la ridefinizione funzionale degli spazi e la creazione di nuove opere (ReInventing UniTo) al fine di contribuire alla competitività dell’Ateneo anche a livello internazionale. Questa la strategia al centro dell’accordo siglato tra Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e Università di Torino, che prevede un finanziamento da 63 milioni per la riqualificazione e lo sviluppo della realtà accademica piemontese.
Nel dettaglio, l’operazione consentirà diversi interventi sul patrimonio edilizio dell’Ateneo, che conta complessivamente oltre 120 sedi dislocate in sette poli principali, attraverso un progetto volto alla ristrutturazione e all’adeguamento funzionale degli immobili presenti in Piemonte. Tali attività permetteranno, tra l’altro, il recupero e la ridefinizione degli spazi per consentire agli oltre 80.000 studenti e 4.000 tra docenti e personale tecnico-amministrativo dell’Università di Torino di beneficiare di nuove aule e biblioteche.
Si tratta di un piano articolato su tutto il territorio regionale, che si ispira ai principi Esg (Environmental, Social and Governance) e del New European Bauhaus e che intende migliorare, tra l’altro, la qualità degli spazi della didattica, dell’amministrazione e dei laboratori, oltre alla riqualificazione delle aree dell’orto botanico, generando in questo modo un impatto positivo sulle persone.
Il finanziamento all’Università di Torino rappresenta la prima operazione avviata da Cdp nell’ambito del più ampio programma da 1,4 miliardi promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca attraverso il Fondo per l’edilizia universitaria e per le grandi attrezzature scientifiche. In linea generale, il ministero può finanziare fino al 60% delle risorse necessarie per realizzare i progetti presentati dalle Istituzioni universitarie statali e Cdp può co-finanziare la restante parte per sostenerne le attività di riqualificazione. In riferimento all’operazione in favore dell’Università di Torino, con l'obiettivo di procedere in breve tempo alla realizzazione delle opere, Cassa Depositi e Prestiti ha co-finanziato il progetto (che ha un valore complessivo di oltre 120 milioni) per 63 milioni a cui si aggiungeranno le risorse del ministero.