Carrello della spesa sempre più costoso: ecco la top ten dei rincari

Carrello della spesa sempre più costoso: ecco la top ten dei rincari
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Lunedì 4 Aprile 2022, 09:45
(Teleborsa) - Un carrello della spesa sempre più caro, a causa dell'effetto domino dei prezzi dell'energia, colpisce i bilanci delle famiglie, soprattutto i 5,6 milioni di italiani che si trovano in condizioni di povertà assoluta. Balzano i prezzi di beni primari, come pane e pasta, facendo lievitare l'inflazione: si va da aumenti del 5,8% per il pane al 13% per la pasta fino al 23,3% per l'olio di semi. La categoria cibi e bevande, secondo l'ultima rilevazione Istat, ha registrato un aumento del 6,7%.

La black list degli aumenti sullo scaffale stilata dalla Coldiretti vede in vetta gli oli di semi, soprattutto quello di girasole, che risente del conflitto in Ucraina, primo produttore di semi di girasole. Al secondo posto c'è la verdura fresca, con i prezzi in salita del 17,8%, di poco davanti al burro (+17,4%). Rincari a doppia cifra anche per la pasta (+13%) già oggetto di una corsa agli acquisti per accumulare scorte, così come per frutti di mare (+10,8%) e farina (+10%).

A seguire nella graduatoria degli aumenti, carne di pollo (+8,4%), frutta fresca (+8,1%), pesce fresco (+7,6%), mentre i gelati (+6,2%) chiudono la top ten, dalla quale esce invece il pane, pur in aumento del 5,8%.

L'impatto maggiore della guerra si sente però sulla filiera agroalimentare, dato che i compensi per agricoltori ed allevatori non riescono neanche a coprire i costi di produzione. Nelle campagne – precisa Coldiretti – si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 15.700 euro in media ma con punte oltre 47mila euro per le stalle da latte e picchi fino a 99mila euro per gli allevamenti di polli, secondo lo studio del Crea.

Più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica che rischia la cessazione dell'attività, ma quasi un terzo del totale nazionale (30%) si trova comunque costretto in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell'aumento dei costi di produzione. Uno tsunami che si è abbattuto a valanga sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari che stanno mettendo in crisi i bilanci delle aziende agricole.




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