Caro bollette all'esame del CdM: previsto un intervento fino a 6 miliardi

Caro bollette all'esame del CdM: previsto un intervento fino a 6 miliardi
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Venerdì 18 Febbraio 2022, 08:30
(Teleborsa) - L'intervento sul caro-bollette, al vaglio oggi del CdM, potrebbe valere 5-6 miliardi, senza scostamento in bilancio, con misure volte a favorire le imprese energivore ed un piano per accrescere la produzione nazionale di gas.

"Credo che già domani, o comunque rapidamente il governo interverrà per replicare le misure già adottate a gennaio", ha spiegato alla question time in Senato il Ministro Giancarlo Giorgetti, anticipando un intervento su più fronti.

In primo luogo si punterà a prorogare per il secondo trimestre le misure volte a sostenere famiglie e PMI nei primi tre mesi dell'anno. Un pacchetto che, facendo perno sull'azzeramento degli oneri di sistema e sul potenziamento del bonus sociale, valeva 5,5 miliardi, di cui 3,8 miliardi volti a mitigare gli aumenti dei prezzi su famiglie e PMI e 1,7 miliardi dedicati alle aziende con forniture oltre i 16,5 kwh.

"Per arginare l'impatto del caro-energia sulle imprese - ha anticipato il Ministro - il governo valuta di introdurre dei meccanismi, che sono allo studio e che spero diventeranno norma a breve, di calmierazione di prezzo per determinati settori produttivi". Questo nuovo intervento quindi andrà ad alleggerire il peso dei costi che gravano sulle imprese, in particolare quelle operanti in particolari settori produttivi ad alta intensità di energia (energivori). E lo si farà attraverso un sistema di prezzi calmierati a favore dei settori a più alto consumo di energia.

E' prevista inoltre l'introduzione di misure correttive per evitare extracosti per l'autoproduzione di energia e l'avvio di un piano per aumentare la produzione nazionale di gas metano, senza il ricorso a nuove autorizzazioni, ma semplicemente intervenendo sui siti già operativi.

"Guardando al medio-lungo termine – ha sottolineato il titolare dello Sviluppo economico – quello che possiamo fare oggi è aumentare la produzione, gestire meglio lo stoccaggio, gestire meglio gli approvvigionamenti nonostante il quadro geopolitico. Ma serve anche una riflessione di lungo termine che riguarda la sovranità strategica e anche l'autonomia politica dell'Europa e dell'Italia".
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