Caltagirone Editore accelera sul digitale

2 Minuti di Lettura
Lunedì 15 Aprile 2019, 20:30 - Ultimo aggiornamento: 21:43
Caltagirone Editore accelera sul fronte del digitale. L’assemblea annuale del gruppo, che ha approvato il bilancio 2018 e la relazione sulla remunerazione agli amministratori, ieri è stata l’occasione per riassumere gli sforzi di riorganizzazione messi in atto dal 2007, ma anche la rotta verso il futuro in un settore, quello dei giornali, segnato dalla persistente debolezza dei ricavi pubblicitari nell’ambito di un sistema a crescita vicina allo zero. Va però detto che il digitale è un settore in cui il gruppo «sta investendo da tempo», ha osservato il presidente Francesco Gianni. «È lì che ci sono più capacità di crescita. E continueremo a investire su questo mercato». Gianni ha anche ricordato i risultati raggiunti finora: «Il 58% dei soggetti che navigano su Internet entrano in un sito appartenente alla Caltagirone Editore», ha precisato il presidente con riferimento ai dati di “active reach” e al posizionamento sul mercato con oltre 24 milioni di utenti mensili.

Questo significa essere anche «il terzo gruppo editoriale italiano di news online» oltre che «il secondo gruppo editoriale italiano con oltre il 23% dei lettori giornalieri, secondo i più recenti dati Audipress con esclusione dei giornali specializzati, sportivi ed economici, e l’inclusione della free press. Ad entrare più nel dettaglio dei numeri 2018 ormai alle spalle è stato invece l’amministratore delegato Albino Majore, che ha sottolineato il ritorno all’attivo del Mol «grazie al taglio dei costi, un lavoro di fino cominciato dieci anni fa». Una strategia sulla quale anche Gianni si è soffermato, ricordando alcuni passaggi recenti della razionalizzazione delle attività. Nel complesso, dal 2007 sono stati realizzati tagli dei costi per 139,2 milioni (di cui 55,2 milioni per il personale), con un tasso medio annuo del 6,3%.

Tutto ciò ha permesso di insistere sullo sviluppo del digitale. Gli investimenti in questo settore? Continueranno «con la prudenza che ci contraddistingue e sempre in funzione della risposta del mercato», ha precisato Majore. Senza dimenticare che al momento «il vero guadagno del digitale è appannaggio degli over the top». E dunque dei colossi Usa, da Google a Facebook, che si appropriano dei contenuti editoriali senza sborsare un euro.
R. Amo.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA